BELLINZONA - Secondo le statistiche provvisorie fornite dall’Ufficio federale di statistica (UST) la domanda del turismo in Ticino ha subito una brusca frenata nel corso dei primi 10 mesi del 2015. Dall’inizio dell’anno i pernottamenti nel nostro Cantone sono stati 1'550'401 e si sono ridotti del 6,7% per un calo di 110mila presenze rispetto al 2014. Tutte e quattro le Organizzazioni turistiche ticinesi hanno riportato una riduzione della domanda, Il periodo estivo del 2015 è risultato particolarmente difficile per Lago Maggiore e Valli, regione nella quale le presenze sono calate di 41'556 unità (-8,8%). A seguire il Luganese con 25'218 pernottamenti alberghieri in meno rispetto all’estate 2014 (-7%). Bellinzona e Alto Ticino dove i pernottamenti sono diminuiti di circa 9'500 unità (-13,1%) e Mendrisiotto e Basso Ceresio con una flessione di 3'227 presenze in un anno (-7,3%).
Cifre allarmanti per Claudio Franscella (PPD): "determinano una situazione molto negativa per l’immagine turistica del nostro Cantone". Il deputato tuttavia si domanda: "Ma queste cifre sono attendibili e ci dicono tutta la verità?". E si risponde: Molto probabilmente no. Sembrerebbe infatti che in Ticino sia in atto un fenomeno inerente i pernottamenti che in parte sfugge ai controlli in quanto spesso, dai dati presenti sulle piattaforme di prenotazione, non è possibile associare l’oggetto locato al locatore: quello degli affittacamere".
Al Consiglio di Stato vengono quindi poste le seguenti domande: