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CANTONECollegamenti bus Lugano-­Malpensa: "Le autorità intendono agire rapidamente?"

13.10.15 - 21:13
Collegamenti bus Lugano-­Malpensa: "Le autorità intendono agire rapidamente?"

BELLINZONA - Sui collegamenti bus tra Lugano e ­Malpensa, ma soprattutto sulle lotte e vertenze, non solo giudiziarie, tra vari operatori (ticinesi e non), si chinano Sara Beretta Piccoli (PPD) e cofirmatari (Fabio Schnellmann, Alex Pedrazzini e Raoul Ghisletta) interrogando in Governo.

"I trasporti mediante autobus tra la Svizzera e gli stati membri dell’UE sono disciplinati dall’accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione e la Comunità Europea sul trasporto di merci e di passeggeri su strada e per ferrovia che prevede che l’autorizzazione alla ditta straniera venga rilasciata dall’Ufficio Federale dei Trasporti (UFT) a meno che il servizio di trasporto offerto di fatto dalla nuova azienda comprometta direttamente l’esistenza dei servizi regolari già autorizzati, salvo che i tali servizi siano precedentemente offerti da un solo trasportatore", si legge nella premessa.

"Nel 2010/2011 - si prosegue - l’azienda ticinese che per prima aveva ottenuto l’autorizzazione riusciva dopo varie peripezie giudiziarie a sbaragliare il campo da concorrenti sleali. Dopo un periodo breve di tranquillità, l’azienda ticinese in questione si vede nuovamente confrontata dal 2012 con la ricomparsa di aziende italiane che chiedono ed ottengono inizialmente l’autorizzazione federale. Autorizzazione che in buona sostanza si limita a riconoscere l’autorizzazione ottenuta da queste aziende al proprio Ministero dei Trasporti a Roma.Più di recente risulta che diversi passeggeri si sono lamentati di vari disservizi da parte di una azienda denominata “Lugano Servizi” SA o Ltd nel contesto di trasporti che questa, o chi per essa, avrebbe svolto o meglio: dovuto svolgere da Lugano verso Malpensa e anche verso EXPO 2015. A quanto consta pare che l’azienda ticinese che da sempre si occupa del collegamento Lugano ­ Malpensa, e di recente anche verso Expo, abbia a diverse riprese richiesto delle verifiche da parte delle autorità federali (UFT, Guardie di Confine), cantonali (Sezione della Mobilità, Polizia) e comunali (Città di Lugano, segnatamente Polizia della Città) alfine di verificare la correttezza di quanto svolto dalla concorrenza segnalando diversi episodi e modalità poco consone ad un corretto svolgimento dell’attività e ciò a tutela non solo dell’azienda ticinese stessa ma anche dei passeggeri, dei diritti sociali degli equipaggi (autisti) secondo l’AETR e non da ultimo dell’erario svizzero. Se non che nessuna autorità federale, cantonale e comunale pare abbia sinora dato seguito a queste segnalazioni e men che meno abbia inteso svolgere i controlli che gli stessi accordi prevedono si facciano regolarmente."

Al Consiglio di Stato vengono quindi poste le seguenti domande:

●  se anche in questo contesto intende adoperarsi, semmai verso l’UFT, a salvaguardia dell’azienda ticinese e soprattutto di una situazione di correttezza del mercato e del rispetto delle norme in vigore;
●  se è al corrente di eventuali controlli effettuati (sugli orari, sui prezzi, sugli orari di riposo degli autisti e sugli autisti stessi a sapere se sono al beneficio di regolari licenze, sulla questione a sapere se chi effettua di fatto i trasporti corrisponde di fatti alla beneficiaria dell’autorizzazione, sulle modalità di pagamento e trasferimento di soldi per stipendi, provvigioni su vendite di ticket,...), con quali risultati? Se non vi fossero stati controlli, come mai?
●  se sono state verificati eventuali operazioni di cabotaggio proibite dai citati Accordi svolte da parte di società italiane autorizzate solo per il trasporto transfrontaliero ma non quello interno?

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