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CANTONEGysin su Verdi e Savoia non le manda a dire

06.10.15 - 07:02
Lungo sfogo su Facebook. L'ex deputata commenta pure il suo possibile ritorno
tipress
Gysin su Verdi e Savoia non le manda a dire
Lungo sfogo su Facebook. L'ex deputata commenta pure il suo possibile ritorno

BELLINZONA - A poche ore dalla scelta di lasciare la presidenza, a due settimane dalle federali, dell'ormai ex coordinatore dei Verdi, c'è già chi, come la ex deputata Greta Gysin, sfrutta Facebook per rivolgersi (più o meno direttamente) a Savoia e dire la sua.

In un lungo dibattito con gli utenti del social sono numerose le osservazioni che la Gysin snocciola parlando non solo dei Verdi, ma anche di un suo possibile ritorno in campo.

"1- Non si può ridurre (sempre) tutto ai rapporti con l'UE. 2- la corrente euroscettica nei Verdi esiste da decenni, non nasce certo negli ultimi 6 anni (vedi ad es. posizione 1992 su votazione SEE). Altri invece sono stati molto a lungo europeisti convinti. 3- Parliamo poi di PS (così sviamo l'attenzione dal fatto che i problemi in realtà sono interni). Chi è che flirta con il PS per le comunali a lugano? E chi voleva la congiunzione per le nazionali e si è visto come vittima del sistema quando la collaborazione è andata a ramengo? 4- In conclusione: con un partito lacerato e allo sbaraglio, a due settimane dalle elezioni, contento non lo può certo essere nessuno".

Il giudizio della Gysin, insomma, è evidentemente critico. Anche quando le viene fatto notare che, nonostante siano state abbandonate le tematiche ambientali, vi sono altri argomenti su cui si sono concentrati i Verdi, come quello dei salari minimi. "I salari minimi - replica quindi l'ex deputata - sono un'idea partita dalla sottoscritta, ma di cui ora altri si prendono tutti i meriti. Non è importante, ma lo stesso fatico a capire come ci si possa vantare di aver vinto una battaglia che è stata lanciata e resa possibile da chi nella stessa intervista viene definito 'vigliacco' e privo di spessore 'spessore politico'. Savoia è molto bravo a girare i fatti come vuole lui: sul 9 febbraio nessuno gli ha mai detto di non uscire con la sua posizione. In compenso si pretendeva che chi era contrario se ne stesse quieto e muto. Chi ha osato esprimersi pubblicamente è stato punito in vari modi. Del 9 febbraio in ogni caso più che il contenuto ha disturbato lo stile e la spregiudicatezza".

A chi le suggerisce che è giunto il suo momento Gysin risponde infine: "Si fa in fretta a tornare membri (basta pagare 60.-), ma prima devono esserci le condizioni. Non basta la partenza di Sergio a crearle..."

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