BELLINZONA - E' stata inoltrata oggi La petizione "Minusio, un attacco alla mobilità lenta", sottoscritta online da 1212 persone, alla presidenza del Gran Consiglio, con copia al Consiglio di Stato e al Municipio di Minusio.
Con la stessa si richiede in particolare al Gran Consiglio di:
- sollecitare il Municipio di Minusio ad annullare il divieto in vigore, ripristinando così al più presto il collegamento
ciclabile originario da Locarno a Bellinzona, comprensivo anche del tratto in via alla Riva a Minusio;
- promuovere ulteriormente la mobilità lenta istituendo una rete di percorsi ciclo;
- pedonali a livello cantonale, evitando così che singoli Comuni vietino parte di detti percorsi al traffico ciclistico.
Detta petizione è stata sottoscritta da numerosi cittadini, specialmente residenti nel Locarnese, e da numerosi politici
di diversi partiti, attivi a livello comunale, cantonale e nazionale.
Gli obiettivi di questa petizione sono stati condivisi anche da rappresentanti di alcune organizzazioni cantonali, tra le quali in particolare la pro Velo Ticino, i giovani liberali radicali e i giovani socialisti. Pure l’associazione Quartiere Rivapiana
di Minusio ha preso posizione in merito al divieto in oggetto , sollevando una serie di questioni tuttora irrisolte.
"La petizione - si legge in una nota stampa giunta in serata - ha rilanciato a livello cantonale e comunale una discussione in merito alla mobilità lenta e allo sviluppo di iniziative in quest’ambito, con particolare attenzione alla compatibilità di decisioni comunali con i progetti cantonali e federali". "Di fronte al successo ottenuto dalla loro petizione - si prosegue -, i promotori sperano che a Minusio venga ritrovato il buon senso, evitando di imporre divieti dall’utilità discutibile e riscoprendo valori quali la proporzionalità, la libertà e la responsabilità individuale. Essi sperano inoltre che il Cantone sappia reagire di fronte a decisioni comunali che sono in chiaro contrasto con lo sviluppo di progetti per la mobilità ciclabile".