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CANTONESvizzeri per il raddoppio: "Quando si parlerà di costi, cambieranno idea"

25.07.15 - 19:30
Il presidente del Partito Socialista Carlo Lepori si dice tranquillo sull'esito del voto sul raddoppio del San Gottardo, che si terrà probabilmente il 28 febbraio dell'anno prossimo
Svizzeri per il raddoppio: "Quando si parlerà di costi, cambieranno idea"
Il presidente del Partito Socialista Carlo Lepori si dice tranquillo sull'esito del voto sul raddoppio del San Gottardo, che si terrà probabilmente il 28 febbraio dell'anno prossimo

BELLINZONA - Raddoppio del San Gottardo: il 71% degli svizzeri direbbe sì. Il presidente ad interim del Partito Socialista, Carlo Lepori, si dice "sorpreso" del risultato riguardante il sondaggio del SonntagsBlick pubblicato domenica scorsa, ma non sembra preoccuparsene troppo. "Anche in passato i sondaggi davano vincente il raddoppio, ma poi è stato il popolo a smentirli".

Sondaggi d'estate, "è un Sì in leggerezza" - Saranno pure sondaggi d'estate, è vero. Eppure dallo studio emerge che il 51% dell'elettorato di centro-sinistra voterebbe proprio a favore del raddoppio. Carlo Lepori può veramente dormire sonni tranquilli? "Ma sì, in questi periodi estivi si parla molto volentieri di code al San Gottardo ed è normale che il risultato a favore del raddoppio possa prevalere, soprattutto perché il tema in Svizzera tedesca e romanda è poco conosciuto. E' più semplice dire di sì con un po' di leggerezza, ma poi, quando si comincerà a discutere di costi miliardari, di traffico pesante, di politica dei trasporti sono certo che il fronte dei contrari riguadagnerà punti".

Raddoppio? "Boicottaggio della politica adottata fino ad oggi" - Lepori è certo che in Ticino, cantone ignorato dall'inchiesta, "il risultato sarebbe molto diverso" rispetto al resto della Svizzera. "Forse molti non colgono i rischi di quest'operazione: ciò rappresenterebbe un boicottaggio della politica adottata fino ad oggi a favore della ferrovia e butteremmo via i 20 miliardi di franchi spesi per Alptransit".

"Alptransit, opera monca" - Sarebbe veramente così? Non si potrebbe portare avanti una politica di sviluppo che contempli sia la strada sia la ferrovia? D'altronde, come riconosce lo stesso Lepori, Alptransit da Lugano in giù è ancora tutta da sviluppare e all'estero, sulla Basilea-Karlsruhe, non è stato ancora posato un metro di binario. "E' vero, l'opera risulta monca anche da noi ed è necessario, tuttavia, investire i soldi nella ferrovia, sfruttando il Gambarogno e la linea del Lago Maggiore per quanto riguarda le merci verso sud. Se ricominciamo a investire nell'auto vuol dire mettere in dubbio tutta la politica fatta fino ad ora. Ad un certo punto bisogna fare delle scelte. E la scelta, in sintonia con quella del governo cantonale, è quella di ridurre il numero di veicoli in circolazione".

Che fine ha fatto la solidarietà di classe? - Eppure facciamo notare a Lepori che vi è anche l'elettore di sinistra che si dichiara favorevole al raddoppio perché la grande opera porta lavoro e progresso. E poi chi finisce imbottigliato nelle lunghissime code è il popolo costituito da famiglie di operai e di impiegati tedeschi, francesi, svizzeri tedeschi, olandesi, belgi, danesi che lavorano un anno intero per potersi permettere due settimane di vacanza al mare e i camionisti, che macinano migliaia di chilometri per poter campare. Dov'è finito l'internazionalismo? Dov'è finita la solidarietà di classe? "Il problema non sono i vacanzieri. Loro sanno che potranno ritrovarsi in coda al San Gottardo come alla tangenziale Ovest di Milano. Io dico che le nostre strade in Ticino sono ormai sature, siamo in una situazione di sovraccarico e presto saremo al collasso. Ed è per questo motivo che dobbiamo attuare politiche di difesa del territorio e ambientali che ci diano la possibilità di diminuire il numero di camion e di veicoli sulle strade. Anche perché ormai l'uso dell'automobile privata per compiere lunghe distanze è obsoleto. Il raddoppio non serve. Togliendo i Tir dalla galleria e facendo transitare solo le autovetture, il risanamento potrebbe essere anche più semplice e meno costoso".

I progressi tecnologici e la sicurezza - E la sicurezza? Come fare per migliorarla? "I progressi tecnologici ci permetteranno di avere autovetture ancora più evolute rispetto ad oggi, che saranno dotate di dispositivi per evitare gli scontri frontali. Per i camion, invece, si potrebbe fare in modo che possano transitare soltanto quelli sicuri sotto il profilo del carico trasportato e delle condizioni tecniche".

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