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CANTONEEcoincentivi, GUDC e GLRT: "Finanziamenti occulti per il SÌ"

22.05.15 - 16:24
Scatta il ricorso al Tram
Ecoincentivi, GUDC e GLRT: "Finanziamenti occulti per il SÌ"
Scatta il ricorso al Tram

BELLINZONA - È stato inoltrato oggi un ricorso al Tribunale Cantonale amministrativo (Tram), e uno al Consiglio di Stato, dopo i sospetti emersi negli ultimi giorni secondo cui dei finanziamenti occulti illeciti sarebbero stati ricevuti dal comitato per il SÌ alla modifica della legge sulle imposte e tasse di circolazione (comitato “Ticino Vivibile”).

"Abbiamo già avuto modo, in sede di conferenza stampa, di dichiarare apertamente il palese conflitto d’interessi che tocca enti quali InfoVEL (finanziato da enti pubblici) e il suo direttore nel promuovere il SI alla decreto da noi referendato - scrivono i GUDC e GLRT in una nota stampa odierna firmata da Alain Bühler e Fabio Käppeli - Ora, i sospetti di finanziamenti illeciti, secondo il nostro ordinamento giuridico, non ci permettono altro che chiedere alle Autorità di fare degli accertamenti. Non possiamo infatti permettere che vi siano distorsioni nella formazione dell’opinione pubblica sull’oggetto in votazione il prossimo 14 giugno."

Secondo i firmatari, i mezzi messi in campo dal comitato a favore lascerebbero intravvedere "ingenti somme a disposizione per la campagna, somme che potrebbero provenire direttamente o indirettamente dal Cantone e/o dai Comuni, e quindi dai contribuenti. A titolo di esempio citiamo che figurano, tra i soci sostenitori di Ticino Vivibile, il Comune di Chiasso nonché le Aziende industrializzate di Lugano."

"Ai sensi della giurisprudenza del Tribunale federale, finanziamenti cantonali diretti o indiretti -prosegue la nota -, ricordiamo sono possibili a ben precise condizioni e solo se il Cantone è rappresentato nel comitato e comunque solo nella misura in cui sono rispettati i principi dell’oggettività e della trasparenza" scrivono GUDC e GLRT. "Per quanto riguarda gli eventuali finanziamenti Comunali diretti o indiretti, essi sono vietati in quanto i Comuni sono toccati in misura limitata dall’oggetto in votazione. Riteniamo questo un atto dovuto", aggiungono infine i firmatari.

"Tuttavia - si conclude -, intendiamo continuare a batterci per un no il prossimo 14 giugno 2015, nel pieno rispetto della democrazia, ed è per questo motivo che non richiediamo l’effetto sospensivo. Forti di quasi il doppio delle firme necessarie, infatti, non abbiamo alcun motivo per temere il voto popolare, ma un atto di trasparenza si impone. Con un termine di soli tre giorni non abbiamo alcuna possibilità di procedere noi a delle verifiche, motivo per cui ci affidiamo alle autorità competenti. Se qualcuno sta facendo il furbo vogliamo che sia accertato dalle autorità, che ciò non abbia a ripetersi in futuro e che vi sia più rispetto nei confronti del Popolo ticinese."

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