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CANTONE / CONFINE"Una tempesta in un bicchier d'acqua"

19.05.15 - 06:52
Questione permessi, Gobbi non vede il problema: "Non sono giunte proteste, così come non ho notizia di ricorsi. Chiamerò presto Maroni"
Foto Ti-Press Carlo Reguzzi
"Una tempesta in un bicchier d'acqua"
Questione permessi, Gobbi non vede il problema: "Non sono giunte proteste, così come non ho notizia di ricorsi. Chiamerò presto Maroni"

BELLINZONA - Il caso dei certificati da presentare per sollecitare il rinnovo o la concessione di un permesso B o G (l'estratto del Casellario giudiziario e il Certificato dei carichi pendenti) è "una tempesta in un bicchier d’acqua". Lo ha dichiarato il direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi a laRegione.

La vicenda ha scatenato una polemica al di là del confine. Vari politici locali sono intervenuti, chiedendo anche l'intervento di Roma o dei delegati alle questioni transfrontaliere. Gobbi, però, non vede il motivo di tanta agitazione: "Fino ad oggi alla direzione del Dipartimento non sono giunte proteste, così come non ho notizia di ricorsi. Sono al corrente di atti parlamentari presentati a Roma: confondere Schengen con la libera circolazione la dice però lunga sulla preparazione di alcuni deputati italiani su certi dossier..."

Gobbi ha aggiunto: "Chiamerò presto Maroni e gli spiegherò nel dettaglio i motivi della misura". Dopo aver informato il presidente della Regione Lombardia, le autorità ticinesi dovranno parlare con Berna: "Ho chiesto alla presidente della Confederazione di chiarire a livello federale la questione", dichiara il direttore del DECS Manuele Bertoli. "È Berna che deve dirci se c’è o no un problema di natura giuridica, se insomma il provvedimento è applicabile o meno".

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