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CANTONE"Pinoja? Non sono riuscito nemmeno a berci un caffé. Si dimetta"

13.05.15 - 11:44
Venti tempestosi in casa UDC. I vertici criticano i risultati deludenti nel Bellinzonese. Ma Ambrosini rimanda al mittente: "la colpa è della strategia fallimentare adottata dal Partito"
"Pinoja? Non sono riuscito nemmeno a berci un caffé. Si dimetta"
Venti tempestosi in casa UDC. I vertici criticano i risultati deludenti nel Bellinzonese. Ma Ambrosini rimanda al mittente: "la colpa è della strategia fallimentare adottata dal Partito"

RIVERA - C'è maretta in casa UDC. Gli echi degli scontri avvenuti nel corso del Comitato cantonale di ieri a Rivera, nonostante le porte chiuse, continuano a risuonare per le ormai palesate tensioni tra una parte della base e i vertici del partito.

La polemica è scoppiata tra l'ex capogruppo Orlando Del Don, il presidente Gabriele Pinoja e il presidente della sezione Bellinzona, Athos Ambrosini. Da una parte le critiche ai risultati deludenti nel Bellinzonese, dall'altra gli attacchi alla politica di Pinoja e alla sua scarsa presenza sul territorio. Accuse queste, che hanno spinto "più voci" - come ci spiega Ambrosini - a chiedere a Pinoja di rimettere il mandato.

Pare ci sia stata maretta, ieri sera, durante il Comitato cantonale UDC. Quello dei vertici è stato un attacco nei confronti della sezione del Bellinzonese o di Del Don?
"Innanzitutto quella di ieri sarebbe dovuta essere una riunione a porte chiuse. Queste fughe di notizie sono solo uno dei sintomi rivelatori di come il partito non funzioni. Reputo però che passare da 5 Granconsiglieri a 3 sia un fallimento su tutta la linea.".

È vero che avete chiesto di rivedere il suo ruolo?
“Come già sapete, da più voci gli è giunta la richiesta di rimettere il mandato. È chiaro che Pinoja non gode più della fiducia di buona parte della base, e nemmeno del partito nazionale. Difatti lo stesso presidente nazionale Brunner lo ha scomunicato pubblicamente ancor prima delle elezioni". 

Eppure, pare, i voti che sono costati due seggi siano mancati per i risultati delle sezioni del Mendrisiotto e del Bellinzonese...
"La colpa è sempre degli altri: della Lega, del PLR, dei distretti, mentre l’autocritica non esiste. La colpa sarà anche di Bellinzona o Mendrisio dove non siamo cresciuti abbastanza, ma io Pinoja in 4 anni non l'ho mai visto a una nostra riunione. Gli ho chiesto di andare a bene un caffé nell'aprile del 2013 per discutere del nostro partito, poi in maggio, quindi in giugno, ed in luglio… e sto ancora aspettando adesso. A Mendrisio per motivi simili abbiamo perso il nostro unico consigliere comunale".

I rapporti sono incrinati da un po', quindi.
"Non sono incrinati, non ci sono praticamente mai stati. Non si è mai interessato del lavoro sul territorio". 

La vostra è anche una critica alla scelta di appoggiare AreaLiberale?
"Nonostante l'opposizione interna si è voluto portare avanti questo fallimentare progetto de La Destra e abbandonare la nostra identità di UDC. Un progetto che ci ha fatto perdere le elezioni. Visto che secondo le loro valutazioni AreaLiberale avrebbe dovuto portarti almeno un 2-3% a livello cantonale le alternative a questo punto sono due: o abbiamo perso la metà degli elettori, oppure abbiamo regalato due seggi. In ogni caso è stata una grave sconfitta".

Come vedete invece la possibilità di un riavvicinamento con la Lega?
"Dobbiamo fare chiarezza in casa nostra e smetterla di parlare degli altri. Pinoja per primo dovrebbe fare un po' di autocritica e rimettere il proprio mandato come hanno fatto tutti i presidenti usciti sconfitti". 

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