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CANTONE “Alla domenica non si lavora, lo dice anche Papa Francesco”

17.04.15 - 18:00
Intervista a Tatiana Lurati, candidata al Consiglio di Stato per il Partito Socialista
“Alla domenica non si lavora, lo dice anche Papa Francesco”
Intervista a Tatiana Lurati, candidata al Consiglio di Stato per il Partito Socialista

BELLINZONA - Con Tatiana Lurati siamo all’ultimo giorno di interviste ai candidati al Consiglio di Stato. Classe 1976, laureata in Scienze politiche, ha ottenuto l’Attestato Professionale per Formatrice per Adulti.  Mamma di due bambini, è sposata dal 2005.

Qual è il problema più urgente da risolvere in Ticino?
“Senz’altro il problema del lavoro. In molti settori le condizioni di lavoro e i salari che vengono proposti sono assolutamente inadeguati per i residenti. Occorre tutelare il mercato del lavoro con l’estensione dei contratti collettivi di lavoro. Chi abusa e fa concorrenza sleale deve essere sanzionato”.

Quanto la preoccupa la presenza della criminalità organizzata in Ticino e cosa fare per combatterla?
“E’ un dato che esiste e sicuramente non va sottovalutato, credo come in parte si sta facendo sia di fondamentale importanza aumentare la collaborazione con le polizie degli altri stati (la vicina penisola) per avere scambi regolari di informazione e un’azione di monitoraggio costante del territorio”.

In Ticino ritiene necessaria una riforma fiscale?
“No, se riforme come quelle già bocciate negli scorsi anni e che sarebbero andate al beneficio di pochi cittadini ricchi e che avrebbero minato fortemente le risorse destinate al ceto medio e a chi ha maggiormente bisogno”.

Se fosse eletto in Consiglio di Stato quale dipartimento vorrebbe?
“Il Dipartimento Sanità e Socialità. Perché al DSS compete la realizzazione di politiche sociali e famigliari che nei prossimi anni, a mio giudizio, dovranno maggiormente orientarsi ai mutati bisogni delle famiglie, degli anziani e delle persone in difficoltà”.

Lei è favorevole al sistema maggioritario?
“Credo che il sistema vigente oggi funzioni e permetta di rappresentare la pluralità di idee presenti nella società civile. Gli incoerenti cambiamenti di linea che abbiamo visto in parlamento ancora ultimamente rimarrebbero anche con un altro sistema”.

Lei è favorevole alla liberalizzazione dell'apertura dei negozi su modello italiano?
“No assolutamente. Occorre pensare anche alle condizioni di lavoro di chi è occupato nel settore della vendita. Non ritengo normale che per lavorare 8 ore, visti i turni spezzettati, un lavoratore deve rimanere a disposizione oltre 12 ore. Come può ad esempio una mamma che lavora in queste condizioni conciliare i tempi del lavoro con i tempi della famiglia? Tra l'altro anche Papa Francesco ha affermato che "la domenica libera dal lavoro sta ad affermare che la priorità non è all’economico, ma all’umano, al gratuito, alle relazioni non commerciali ma familiari, amicali".

Qual è la cosa più imbarazzante / fastidiosa che è costretta a fare in campagna elettorale?
“Non c’è niente di fastidioso, né di imbarazzante. E’ una bellissima avventura che mi permette di conoscere moltissime persone interessanti e di crescere anche umanamente”.

Perché dovremmo votare lei?
“Non siedo in alcun consiglio di amministrazione, non rappresento gli interessi di alcun gruppo. Nelle cose che faccio, con umiltà, ci metto impegno”.

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