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CANTONE / SVIZZERANiente misure anti-dumping, il DFE è deluso

01.04.15 - 18:04
Niente misure anti-dumping, il DFE è deluso

BELLINZONA - Il Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) prende atto con rammarico della decisione di sospendere il progetto di rafforzamento delle misure collaterali all’Accordo sulla libera circolazione delle persone.

L'unica misura che si è 'salvata' dal congelamento è quella che chiedeva di aumentare il limite massimo delle sanzioni amministrative da 5'000 a 30'000 franchi. "Il segnale che emerge è senz’altro negativo per il nostro Cantone, che si è impegnato attivamente e in prima persona – grazie anche alla preziosa collaborazione con la Deputazione ticinese alle Camere federali – per proporre misure concrete ed efficaci volte a contrastare la crescente pressione sul mercato del lavoro"

Il progetto di ottimizzazione delle misure collaterali, ricorda il DFE, conteneva una parte delle proposte sostenute dal Ticino nel corso dei lavori preparatori.

Le misure in oggetto sono:
- la definizione di condizioni semplificate per la proroga di un contratto normale di lavoro;
- l’ampliamento delle disposizioni di un contratto collettivo di lavoro (CCL) alle quali può essere conferita l’obbligatorietà generale attraverso la procedura agevolata;
- la procedura complementare per il conferimento agevolato del carattere
obbligatorio generale, fornendo la prova dettagliata dell’offerta abusiva e ripetuta di salari inferiori a quelli usuali;
- la possibilità di prorogare una sola volta e per una durata limitata l’obbligatorietà generale anche in caso di mancato raggiungimento del quorum dei datori di lavoro (procedura ordinaria per il conferimento dell’obbligatorietà generale);
- l’aumento del limite massimo delle sanzioni amministrative da 5'000 a 30'000
franchi;
- il miglioramento dell’esecuzione delle misure collaterali già in atto, con particolare riferimento all’ottimizzazione del metodo di lavoro delle commissioni paritetiche e della collaborazione con i Cantoni.

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