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CANTONESalviamo il lavoro: "Finalmente"

24.03.15 - 13:48
Salviamo il lavoro: "Finalmente"

BELLINZONA - Con un voto chiaro, che ha sconfessato il rapporto di maggioranza commissionale, il Parlamento ticinese ha accolto l’iniziativa popolare costituzionale “Salviamo il lavoro in Ticino!” lanciata dai Verdi e sostenuta dal Partito Socialista. Il rapporto della relatrice Raffaella Martinelli Peter è così stato accolto con ben 38 voti favorevoli, 27 contrari e 4 astensioni.

Il Partito Socialista si dice "ampiamente soddisfatto dell’esito del voto e del trasferimento del diritto a un salario minimo dall’ambito degli obiettivi sociali (puramente declamatori) della Costituzione cantonale a quello, giustiziabile, dei diritti sociali e come tale vincolante per lo Stato".

"Con questo voto - si legge in una nota stampa odierna del PS - il Ticino segue il cammino tracciato negli scorsi mesi dai Cantoni Neuchâtel e Giura e si pone in prima fila nella difesa del lavoro per i propri cittadini". Come noto, il Ticino è il Cantone svizzero maggiormente sottoposto alla pressione del dumping salariale, legato alla prossimità con l’area di confine italiana e alla spregiudicatezza di molti, troppi imprenditori nostrani.

"Il Partito Socialista - prosegue la nota -, alieno da ogni atteggiamento xenofobo, si è sempre battuto per la generalizzazione dei contratti collettivi di lavoro, unica vera soluzione contro il ricorso speculativo a manodopera confinante e non si sorprende che l’avversione a questa iniziativa progressista sia giunta da ambienti liberali e democentristi e dalla maggioranza del PPD, che a parole si dicono preoccupati per la deriva del lavoro che penalizza i ticinesi ma poi nei fatti ostacolano le misure davvero efficaci per farvi fronte".

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