LUGANO - L’improvviso apprezzamento del Franco svizzero, e il periodo che Pierre Rusconi non esita a definire "non proprio roseo per l’economia", per il consigliere nazionale UDC "hanno influito negativamente sugli introiti dei casinò ticinesi".
Rusconi, in un'interpellanza al Consiglio federale, cita il caso del casinò di Mendrisio, per il quale non è più possibile pagare i contributi al Comune e a Lugano, dove "si registrano sempre più licenziamenti", come scrive.
"Visto lo scopo primario dei casinò, o comunque il più importante per la società, quello dei contributi regionali bisognerebbe assicurare il versamento di tali contributi", sottolinea Rusconi che , viste le riduzioni concesse ad altri casi specifici rispetto al 40% attribuito a quelli ticinesi (20% per i casino di montagna, 35% ad altre realtà), al fine di preservare il sostegno all’economia locale di questa attività chiede "un adeguamento a livello federale, anche temporaneo, delle aliquote d’imposta per le case da gioco di frontiera, o altre misure di salvaguardia che garantiscano il mantenimento dello scopo primario di tali attività.