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CANTONERespinto il referendum finanziario obbligatorio

25.02.15 - 16:07
Respinto il referendum finanziario obbligatorio

BELLINZONA - Il Parlamento respinge l’iniziativista presentata nella forma generica di Sergio Marisoli che proponeva una revisione parziale della Costituzione cantonale, affinché venisse introdotto il referendum finanziario obbligatorio in materia di nuove spese di gestione corrente e di investimento. Si chiedeva l'elaborazione di un articolo costituzionale nuovo per completare quello che già prevede il referendum finanziario facoltativo, inserendo dei limiti ragionevoli di spesa a partire dai quali entra in vigore l’obbligatorietà del referendum. A suo giudizio diversi studi avrebbero dimostrato che nel modello federalista elvetico lo strumento del referendum finanziario obbligatorio avrebbe permesso, nei Cantoni che lo prevedono, di tenere sotto controllo la spesa e il debito in modo efficace ed efficiente, nonché di mantenere una pressione fiscale attrattiva. E soprattutto di consentire ai cittadini di decidere direttamente certe spese e se pagarle.

Il Consiglio di Stato da parte sua aveva presentato una sua presa di posizione scritta giungendo alla conclusione che l’introduzione dello strumento del referendum finanziario obbligatorio nella realtà ticinese non sia, allo stadio attuale, una priorità. Anche la Commissione speciale Costituzione e diritti politici ha respinto l'iniziativa, specificando che il Cantone si è dotato di una serie di norme di controllo della spesa, nella Costituzione e nelle leggi tali che non occorre altro per tenere sotto controllo la spesa e rientrare nei parametri. 

Sulla questione si sono detti contrari all'iniziativa il PLR, i Verdi e i socialisti, mentre si sono pronunciati a favore PPD e Lega. L'iniziativa è stata respinta con 34 voti contro i 32 favorevoli e due astenuti.

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