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CANTONE"Approvare in tempi brevi l'imposizione dei frontalieri"

21.01.15 - 15:50
Il Consiglio di Stato si esprime sull'accordo fiscale: "Era oggettivamente difficile" ottenere risultati sensibilmente maggiori di quelli sino ad ora ottenuti
"Approvare in tempi brevi l'imposizione dei frontalieri"
Il Consiglio di Stato si esprime sull'accordo fiscale: "Era oggettivamente difficile" ottenere risultati sensibilmente maggiori di quelli sino ad ora ottenuti

BELLINZONA - Arriva la presa di posizione da parte del Consiglio di Stato sull’Accordo fiscale con l’Italia. Il giudizio complessivo è positivo, constatando che si è arrivati a un accordo sullo scambio d’informazioni fiscali di natura finanziaria e l’imposizione dei lavoratori frontalieri. 

Black List - Il Consigio di Stato giudica positivamente (e all'unanimità) l'iter avviato in quanto la Svizzera non sarà più discriminata dalle sanzioni previste dalla legge sull’autodenuncia italiana detta Voluntary Disclosure Program (VDP) se fosse considerata in black list. I detentori italiani di averi non dichiarati presso gli istituti bancari svizzeri potranno partecipare al VDP mantenendo i propri averi in Svizzera senza subire sanzioni più gravose e quindi penalizzanti. 

Frontalieri - Sul piano dei frontalieri, il Governo giudica positivamente il riconoscimento del principio di reciprocità, oggi assente, che concernerà i ticinesi che si recheranno a lavorare in Italia. Come pure l’introduzione progressiva dell’imposizione ordinaria in Italia dei lavoratori frontalieri, oggi inesistente, e l’incremento della quota impositiva in Svizzera. In base all’attuale stadio delle trattative la quota di competenza impositiva svizzera aumenterà dal 61.2% attuale sino a un massimo del 70%. L’incremento del gettito fiscale di Cantone, Comuni e Confederazione ammonterebbe ad almeno 13 milioni di franchi rispetto all’anno fiscale 2013, determinante per il calcolo del ristorno del 2014.

"Inoltre, la definizione precisata dello statuto di frontaliere, concordata con l'Italia, che manterrà la fascia di 20 km permetterà al Cantone Ticino di lottare efficacemente contro il fenomeno dei cosiddetti falsi frontalieri e, d’altra parte, tassare i residenti fuori della fascia secondo il metodo OCSE trattenendo il 100% dell’imposta" si legge nel comunicato. Il nuovo metodo della limitazione dell’imposta (limitazione della base impositiva) non comporterà più il ristorno entro il 30 giugno poiché ogni Stato godrà della sua sovranità fiscale. Il Consiglio di Stato, dopo aver preso atto e discusso dei dettagli dell'accordo fiscale tra Italia e Svizzera in dirittura d'arrivo, chiede alla Confederazione che l'obiettivo della piena tassazione dei lavoratori frontalieri in patria "venga prioritariamente sostenuto e ottenga garanzie da parte dell'Italia".

9 febbraio - Nel suo complesso le basi per un nuovo accordo sono migliori di quello attuale. Tuttavia se la Svizzera dovesse introdurre nel quadro della messa in pratica dell’articolo 121a della Costituzione federale delle misure contrarie all’Accordo sulla libera circolazione delle persone (9 febbraio), è previsto che l’accordo in materia di imposizione dei lavoratori frontalieri concluso secondo la modalità della road map cessi la sua applicazione. Questo punto viene letto con preoccupazione dal Governo. La volontà popolare chiaramente espressa in Ticino il 9 febbraio 2014 va rispettata e il Consiglio di Stato chiede al Governo federale di tenerne conto nell’ambito della finalizzazione del negoziato. Infine, si ribadisce l’opinione contraria del Cantone Ticino alla revisione dell’imposizione alla fonte del reddito da attività lucrativa, contenuta nel relativo messaggio licenziato dal Consiglio federale. 

Il Cantone vigila - Altri temi importanti per il Ticino sono in corso di discussione, e richiederanno l’aggiornamento di ulteriori articoli della convenzione per evitare la doppia imposizione, l'uscita da tutte le black list e l'accesso al mercato italiano per gli operatori finanziari. "Anche su questi temi il Cantone continuerà a collaborare con l'Autorità federale affinché si giunga a una soluzione positiva su tutti i dossier".

"E' stato fatto molto" - E' stato fatto molto, riconosce il Governo cantonale, ed era oggettivamente difficile, vista la complessità della materia negoziale, ottenere risultati sensibilmente maggiori di
quelli sino ad ora ottenuti. "Ciononostante, il Consiglio di Stato chiede che l’accordo sull’imposizione dei frontalieri sia concretizzato e approvato in tempi brevi e certi, e auspica che, durante il percorso di realizzazione della road map, i negoziatori svizzeri tengano ben presenti le tensioni, ora aggravate dal cambio euro-franco, sul mercato del lavoro ticinese".

Preoccupazione per la decisione della BNS - Non tutti i problemi sono ancora risolti, conclude il Consiglio di Stato, e molto impegno e attenzione dovranno essere riposti in ogni singola trattativa, sempre nell’interesse dei ticinesi. Ad esempio, è stata espressa "profonda preoccupazione" per la decisione della BNS di abbandonare la soglia minima del corso del franco svizzero con l'euro. "Questa decisione rischia di avere delle conseguenze pesantissime sull'economia e l'occupazione nel Canton Ticino. Inoltre, vanifica i vantaggi ipotizzati dalla road map dell'accordo sulla fiscalità dei frontalieri per ridurre il dumping salariale, uno degli obiettivi del Cantone".

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