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SVIZZERA / CANTONEStephane Rossini presidente del Consiglio nazionale

24.11.14 - 15:21
L'esponente socialista vallesano è attinente di Valcolla
Stephane Rossini presidente del Consiglio nazionale
L'esponente socialista vallesano è attinente di Valcolla

BERNA - Stéphane Rossini (PS/VS) è stato eletto presidente del Consiglio nazionale con 170 voti su 175 schede valide per il periodo 2014-2015. Subentra a Ruedi Lustenberger (PPD/LU)

L'elezione alla presidenza del Consiglio nazionale costituisce l'apice della carriera politica di Stéphane Rossini iniziata oltre trent'anni fa. Nel corso del tempo, il socialista ne ha fatto la sua attività principale, relegando in secondo piano l'insegnamento universitario e la ricerca. La sua elezione a primo cittadino del paese, a 51 anni, è "un onore, ma anche una grande responsabilità", osserva.

Il vallesano - è domiciliato a Nendaz, ma è attinente di Valcolla (TI) - afferma di essere particolarmente contento di poter far "vivere la democrazia svizzera" durante i suoi numerosi compiti che lo attendono in Svizzera e all'estero durante quest'anno. Alcuni avranno un sapore speciale, come il Forum economico mondiale (WEF) di Davos che solitamente non trova posto nel cuore di un vero uomo politico di sinistra come Rossini.

Libero da vincoli elettorali, nel 2015 terminerà il suo quarto e ultimo mandato in Consiglio nazionale, Rossini intende sfruttare appieno il suo anno presidenziale. "Non voglio essere un presidente trasparente", promette. I temi della coesione sociale e dell'apertura al mondo avranno un posto di riguardo nei discorsi che effettuerà in veste di primo cittadino, afferma.

La politica e il socialismo sono due elementi inseparabili della famiglia Rossini. Nel 1965 e per otto anni, il padre di Stéphane viene eletto per il PS nel Municipio di Nendaz, conosciuto per essere molto conservatore.

Per pagare i suoi studi di scienze politiche all'Università di Losanna - otterrà la licenza nel 1988 - Rossini, che già militava nelle file della Gioventù socialista, non esita a dirigere la banda PPD del suo comune. "Mi sono fatto molti amici per i quali il mio unico difetto è di essere socialista", ama ricordare Rossini.

Nel 1993, Rossini viene eletto nel Gran Consiglio vallesano. Una carica che gli va stretta: in Vallese, "anche le migliori idee hanno difficoltà a passare se non provengono dai ranghi del PPD", ricorda.

Nel 1999, viene poi eletto in Consiglio nazionale. Una carica riconfermata nel 2003, nel 2007 e nel 2011.

Sotto il Cupolone, Rossini è considerato dai suoi colleghi come un politico competente, onesto e attento conoscitore del settore delle assicurazioni sociali. Presiede la Commissione della sicurezza sociale e della sanità ed è membro di quella della gestione.

Al centro della sua azione politica ci sono l'AVS, le assicurazioni malattia e invalidità, la previdenza professionale e la politica famigliare. Ed è proprio facendo leva su questi temi che nel 2011 si lancia nella corsa per la successione in Consiglio federale della dimissionaria Micheline Calmy-Rey.

Il PS scarterà però la sua candidatura proponendo un "ticket" composto dal vodese Pierre-Yves Maillard e dal friburghese Alain Berset. Chiusesi le porte dell'esecutivo federale, potrebbero aprirsi quelle del Consiglio di Stato vallesano. Rossini non ha infatti mai nascosto il suo interesse per questa carica.

Ats

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