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Per uno che resta, un altro è destinato ad andare via. Arlind dovrà lasciare il Ticino. Solo pochi giorni fa scriveva: "Spero davvero di poter rimanere con tutti voi qui! Siete stati tutti fantastici e vi voglio un bene inspiegabile"
BELLINZONA - "Sono dispiaciuto per Arlind, ma in me si riaccende la speranza". Yasin Rahmany commenta così la decisione odierna del Governo di chiedere a Berna (solo per lui) il riconoscimento del caso di rigore. Il Consiglio di Stato ha infatti ritenuto di dovere prestare particolare attenzione al rischio legato a un eventuale suo rientro in patria.
"L'ho appena saputo - sottolinea -. I motivi di questa decisione, credo, sono ormai noti a tutti", spiega il giovane in Ticino dal 2008, dopo essere fuggito dal Kurdistan iraniano. I media hanno infatti già ripercorso la sua storia, dal momento in cui venne scoperto a letto con la sua ragazza, al litigio con la madre della giovane, fino all'accusa di rapporti sessuali al di fuori del matrimonio.
Accolto come clandestino, Yasin in questi anni non solo ha imparato l’italiano, ma si è anche integrato dal punto di vista professionale. "Spero che i tempi per questa decisione siano brevi. Per il momento tutto ciò che posso fare è attendere e sperare di poter rimanere qui, con i miei amici".
Impossibile, per il momento, parlare invece con Arlind. La sua sorte, a questo punto, sembra segnata. Dovrà lasciare la madre, il Ticino e tornare in Kosovo. Così ha deciso il Consiglio di Stato, anche se non all'unanimità.
Solo pochi giorni fa, su Facebook, il giovane aveva ringraziato tutte le persone che gli sono state vicine: "Spero davvero di poter rimanere con tutti voi qui!! Siete stati tutti fantastici e vi voglio un bene inspiegabile". Il giovane ha ringraziato la fidanzata Alice "grazie per tutto quello che fai e che hai fatto per me", e la mamma "sei una delle donne più forte al mondo, non so come hai fatto a essere così forte, dopo tutto quello che hai passato".
