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CANTONEArrestato 37enne con permesso B. Riciclava soldi per la mafia

06.03.14 - 08:36
I soldi della 'ndrangheta trasferiti in Ticino. Il broker da quattro anni a Savosa con moglie, figli e BMW
Foto Ti Press
Arrestato 37enne con permesso B. Riciclava soldi per la mafia
I soldi della 'ndrangheta trasferiti in Ticino. Il broker da quattro anni a Savosa con moglie, figli e BMW

SAVOSA - L'operazione antimafia era scattata martedì in Lombardia portando agli arresti di una ventina di uomini legati al capomafia Giuseppe Pensabene, 48 anni. L'accusa principale è legata al riciclaggio di milioni di euro che svolgeva l'associazione 'ndranghetista. E tra gli arrestati c'è anche un cittadino 37enne di origini romane, domiciliato a Savosa con permesso B e da quattro anni stabile in Ticino con la famiglia.

Secondo il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, che ha coordinato le indagini, l'uomo soprannominato "l'avvocato" costituiva e gestiva società con sede a Lugano che permettevano di riciclare soldi "mafiosi" attraverso scatole cinesi.

L'uomo è stato arrestato e trasferito al carcere Opera accusato di partecipazione ad associazione mafiosa, concorso in reati di usura, estorsione, esercizio abusivo di attività creditizia e intestazione fittizia di società e di beni. L’organizzazione, come riferisce LaRegione Ticino, aveva creato una banca clandestina della Brianza a Seveso, con cui si svolgeva l’attività usuraia nei confronti di imprenditori in debito oppure prestiti per ottenere capitali freschi e creare fondi neri. Il 37enne di Savosa aveva il compito di broker per l'organizzazione, aveva anche un ufficio a Seveso e secondo le intercettazioni aveva un rapporto molto stretto con il boss.

 

Secondo le successive indagini svolte da La Regione, il 37enne fino all’anno scorso viveva e operava nel Luganese. La Giustizia italiana dunque dovrà stabilire quanto la 'Ndrangheta svolgeva il suo ruolo anche nel Ticino. Quello che per ora è certo che il broker della mafia risiedeva con permesso B a Savosa da quattro anni, con BMW con targhe ticinesi che andava e veniva dall'Italia, svolgendo anche il ruolo di spallone.

 

Il suo domicilio è in via Rovello 32, dove abitava con moglie e figli in uno dei 46 appartamenti del complesso immobiliare denominato Cascina di Rovello. A Lugano gestiva almeno quattro società. Due di queste Sa, tra cui una dedita al commercio di imbarcazioni, figurano in liquidazione. Società che, secondo l’ipotesi accusatoria, servivano al riciclaggio dei proventi milionari della cosca. Sempre a Lugano, altre due società di cui il 37enne finito in carcere figurava amministratore unico, sono invece ancora attive, anche se intestate a un altro nome. L’uomo risulta partito da Savosa alla volta dell’Italia un anno fa, il 10 aprile 2013.

 

 

 

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