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CANTONEÈ ufficiale, Tomic era in Ticino senza autorizzazione. Niente più congedi

19.12.13 - 15:17
Il ragazzo condannato per l'omicidio di Damiano Tamagni si era recato di nascosto a Bellinzona per il matrimonio della sorella. Ma alcuni testimoni lo avevano incastrato... Ora parla il Governo
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È ufficiale, Tomic era in Ticino senza autorizzazione. Niente più congedi
Il ragazzo condannato per l'omicidio di Damiano Tamagni si era recato di nascosto a Bellinzona per il matrimonio della sorella. Ma alcuni testimoni lo avevano incastrato... Ora parla il Governo

BELLINZONA - Marko Tomic, nonostante i divieti, è effettivamente rientrato in Ticino senza autorizzazione. La conferma arriva dal Consiglio di Stato in risposta a un'interrogazione di Daniele Caverzasio. "Il Consiglio di Stato è venuto a conoscenza della presenza nel Cantone Ticino di Marko Tomic dallo stesso mezzo di informazione (Ticinonline) consultato dall'interrogante", si legge nella risposta.

 

"Ricordiamo - prosegue il CdS - che il tragico fatto di sangue avvenuto il primo febbraio 2008 ai danni di un giovane ticinese è ancora oggi molto presente nella coscienza della popolazione locale e il Consiglio di Stato non può che esprimere il proprio sconcerto dinanzi alla violazione operata dall'interessato alle norme di condotta predisposte dall'autorità competente".

 

Con sentenza emanata il 27 gennaio 2009, la Corte delle assise criminali di Locarno aveva condannato Tomic alla pena detentiva di 10 anni per omicidio intenzionale per avere, in correità con altri, provocato la morte di Damiano Tamagni, nonché per reati di pornografia. Per lui era stato approvato il trasferimento presso il penitenziario di Bellechasse nel Cantone Friburgo.

 

Tomic, tuttavia, aveva ottenuto il 4 aprile del 2012, i pareri positivi per ottenere un permesso. "L'autorità competente - spiega però il Consiglio di Stato - aveva vincolato questo primo congedo a condizioni e oneri restrittivi, tra i quali l'indicazione secondo cui l'interessato poteva soltanto recarsi nei cantoni Friburgo, Neuchatel o Berna".

 

La presenza di Tomic in Ticino costituisce insomma "una violazione delle norme di condotta imposte dall'autorità", prosegue la risposta del Governo che esclude, d'altra parte, l'espulsione di Tomic dalla Svizzera in quanto "cittadino svizzero regolarmente domiciliato in Ticino".

 

"A seguito di questa infrazione alle norme di condotta - si prosegue nella risposta all'interrogazione - e venendo a mancare i presupposti di fiducia alla base della concessione del regime di agevolazione, l'autorità competente ha provveduto a reintegrare l'interessato in carcere chiuso e sospeso tutti i congedi".

 

Il Consiglio di Stato rassicura infine sul fatto che l'episodio è isolato: "Nel passato non vi sono state violazioni simili. Divieti di rientrare in Ticino non ne sono mai stati pronunciati".

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