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LUGANOEcco il misterioso passato dell'uomo che ha ucciso Matteo Diebold

10.12.12 - 10:43
Il processo: il 51enne alla sbarra subito sollecitato dalle domande del giudice Ermani
Foto Ticinonline
Ecco il misterioso passato dell'uomo che ha ucciso Matteo Diebold
Il processo: il 51enne alla sbarra subito sollecitato dalle domande del giudice Ermani

LUGANO - Di lui colpisce soprattutto la calma. Hans Peter Maier, 51enne alla sbarra da questa mattina per avere ucciso a coltellate il 40enne Matteo Diebold nel novembre 2010, appare sereno di fronte alla corte delle Assise criminali di Lugano, presieduta dal giudice Mauro Ermani. Elegante, con giacca marrone e sciarpa grigia, con il capo rasato, risponde alle domande del giudice usando vocaboli chiari e dispensando, a cadenze regolari, anche qualche sorriso.

La domanda - Maier uccise Diebold per motivi passionali? Oppure, come sostiene l'accusa, perché non era più in grado di restituirgli la somma di 200mila franchi che lo stesso Diebold gli aveva affidato? La risposta a queste domande è cruciale per capire quanto il delitto di Besso fosse premeditato. Non va inoltre dimenticato che Maier, oltre a essere accusato di assassinio subordinatamente di omicidio intenzionale, sarebbe invischiato anche in una lunga serie di reati di natura finanziaria.

 

I rapporti con la famiglia - Il dibattimento di Lugano si apre con Ermani che scava nel passato di Maier. E così si parla della separazione dei suoi genitori, quando lui aveva circa 14 anni. "Non ho più rapporti con mio padre - dice Maier, cresciuto in Svizzera interna e arrivato in Ticino nel1986 -, ma ho ancora un buon rapporto con la mamma. Mia madre ha 76 anni, vive sul lago di Zurigo, mi viene a trovare, ma non spesso. La sento al telefono 4 o 5 volte alla settimana. Ho anche un fratello che è cresciuto con i nonni, in Germania". Emerge la figura di uno 'zio', tale W.J.. Con lui Maier lavorò per molto tempo nel settore immobiliare. "Conoscevo bene il ramo imprenditoriale, viaggiavo molto".

 

Colpo di fulmine - Si arriva a parlare della moglie di Maier, morta suicida nel 2003 (all'età di 83 anni). Una donna benestante, molto più anziana di lui, conosciuta ad Arosa nel 1985. "Lei aveva 65 anni, io invece 25. Vi assicuro che la mia futura moglie non dimostrava quell'età, sembrava molto più giovane, era davvero affascinante". Poi Maier, pungolato dal giudice, chiarisce. "Io sono bisessuale. Per quanto riguarda il sesso preferisco un ruolo attivo con gli uomini, nei rapporti sessuali con le donne invece lascio alla partner una certa libertà di azione". E chiarisce un dettaglio importante: "Inizialmente il nostro era un amore a distanza, capii subito che questa donna non era una mangia uomini, ci è voluto un po' di tempo prima del primo rapporto sessuale. Ci siamo sposati due anni e mezzo prima della sua morte". Nel 1986 Maier arriva in Ticino. Si stabilisce dapprima a Carabbia, poi a Muzzano, infine a Villa Luganese.

 

Misterioso suicidio - Ermani cerca di fare luce sul misterioso suicidio dell'anziana signora. Una morte dovuta a un mix letale di farmaci e di alcol. E Maier, senza scomporsi, risponde: "Cominciava a sentirsi l'età, si era pure rotta un femore. A un certo punto iniziano a girare i nipoti per casa, avevano inoltrato una strana segnalazione alla commissione tutoria. Un'iniziativa che mia moglie ha vissuto molto male... I suoi nipoti stavano cercando di metterla sotto tutela, lei era molto spaventata, non l'avevo mai vista così. Era la sera prima della sua morte quando ne parlammo. La mattina dopo l'ho trovata morta". Dall'autopsia della donna non è emersa alcuna prova che potesse confermare l'ipotesi dell'omicidio. Maier sembra amareggiato: "Mi sento in colpa, non sono stato in grado di capire la sua disperazione, mi sono sentito un fallito".

 

 

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