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CANTONELa difesa: «L’ex maestro è da prosciogliere»

26.09.17 - 15:41
L’accusa propone una pena pecuniaria. La sentenza è attesa per lunedì prossimo alle 11
TiPress
La difesa: «L’ex maestro è da prosciogliere»
L’accusa propone una pena pecuniaria. La sentenza è attesa per lunedì prossimo alle 11

BELLINZONA - Una pena pecuniaria, sospesa, di 14'250 franchi e una multa di 2'000 franchi. È la condanna che aveva proposto il procuratore Antonio Perugini, oggi non presente in aula, nei confronti dell’ex maestro di Montagnola a processo in Pretura penale per maltrattamenti in classe. I fatti, secondo il decreto d’accusa, risalgono soprattutto all’autunno 2014, quando l’imputato avrebbe legato alle sedie tre alunne e un quarto lo avrebbe fatto cadere con un calcio. Non ci sta il difensore, l’avvocato Yasar Ravi, che si batte invece per il proscioglimento del suo assistito da tutte le accuse.

L’assenza di contraddittorio - «Sono convinto che sin dall’inizio gli inquirenti siano stati persuasi della colpevolezza dell’imputato». Lo sostiene il difensore, ribadendo che «tutti i verbali sono stati esperiti in assenza di contraddittorio». Un aspetto per il quale, già prima del processo, aveva parlato di violazione del principio contraddittorio, chiedendo di reinterrogare bambini e genitori. «Il giudice deve tenere conto che in assenza di contraddittorio le dichiarazioni agli atti a carico dell’imputato non potranno essere utilizzati per una sua eventuale condanna».

Bambine legate, subito slegate - Per quanto riguarda i fatti principali, la difesa ricorda che le allieve sono state legate alle sedie – come spiegato anche stamani in aula – in un’atmosfera giocosa, con l’intento di insegnare alle bambine a stare sedute correttamente, «non a scopo punitivo e potevano slegarsi quando volevano». E sull’episodio dell’alunno caduto a terra, la difesa sottolinea che l’imputato non ha tirato un calcio alla sedia: «Ha spiegato di aver messo il piede sul perno della stessa, tentando di avvicinarla al banco. Ma la sedia è caduta».

«Battage mediatico» - L’avvocato Ravi parla, inoltre, di «battage mediatico che ha completamente distrutto l’immagine personale e professionale del maestro». Questo perché – come ricorda – la madre di un allievo si è rivolta sin da subito ai media. «Vi è quindi stato un importante accanimento».

Un risarcimento simbolico - «Da quarant’anni usa metodi d’insegnamento discutibili». Così l’avvocato Isabel Schweri, rappresentante degli accusatori privati. «L’ex maestro si proclama innocente, senza colpe: per lui la colpa è dei bambini che sono dei piccoli selvaggi». Schweri sottolinea, inoltre, che «non è bastata nemmeno una multa inflitta dal tribunale amministrativo cantonale a farlo smettere». La legale chiede dunque la conferma della pena proposta nel decreto d’accusa, oltre a un risarcimento di un franco simbolico per il torto morale subito dalle vittime.

Il giudice Siro Quadri comunicherà la sentenza il prossimo lunedì 2 ottobre alle 11.

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