Tornano in aula, ma alle Criminali, i due giovani responsabili dell'incidente di Cadenazzo in cui perse la vita un diciannovenne
LUGANO - Un giovane di diciannove anni morto e un altro ferito. Era questo il bilancio dell’incidente che il 3 marzo 2013 si verificò a Cadenazzo, su via San Gottardo. All’origine della tragedia forse vi fu una gara ad alta velocità tra due vetture. È soprattutto su questo punto che, a partire da oggi, cercherà di far luce la Corte delle Assise criminali di Bellinzona, riunita a Lugano e presieduta dal giudice Mauro Ermani. Alla sbarra ci sono due giovani - difesi dagli avvocati Yasar Ravi e Filippo Gianoni - che devono rispondere di omicidio intenzionale (per dolo eventuale), infrazione aggravata alle norme della circolazione stradale e guida in stato di inattitudine.
Per il giovane che si trovava al volante dell’auto andata distrutta nell’incidente, con a bordo il diciannovenne poi deceduto, la procuratrice pubblica Margherita Lanzillo potrà chiedere fino a cinque anni di carcere. Rischia invece una pena minore l’altro imputato, accusato soltanto di infrazione aggravata alle norme della circolazione stradale.
I due erano già comparsi in aula nel febbraio del 2015, ma alle Correzionali. Allora la Corte aveva deciso di demandare la questione alle Criminali.