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LUGANO«Erano atti sessuali consensuali»

08.08.17 - 15:55
Il difensore dell’ex monitore a processo per una serie di abusi su minori si è battuto per una pena non superiore ai sei anni
fotolia
«Erano atti sessuali consensuali»
Il difensore dell’ex monitore a processo per una serie di abusi su minori si è battuto per una pena non superiore ai sei anni

LUGANO – «L’ex monitore non ha esercitato pressioni psicologiche». L’avvocato Stefano Genetelli, patrocinatore dell’ex monitore del Mendrisiotto a processo alle Criminali per una serie di abusi su nove ragazze minorenni (tra cui sei ginnaste), ritiene che non si debba parlare di coazione sessuale. Questo perlomeno per quanto riguarda le vittime in ambito sportivo: «Si trattava di atti sessuali consensuali compiuti con persone minori di sedici anni». Secondo il difensore, che chiede una pena non superiore ai sei anni con l’obbligo di continuare a seguire un trattamento ambulatoriale, la corretta qualifica giuridica sarebbe dunque quella di «ripetuti atti sessuali con fanciulli».

«Ha subito vuotato il sacco» - Genetelli ha anche fatto leva sulla collaborazione fornita dal suo assistito nel corso dell’inchiesta, «lunga e a tratti ripetitiva»: «Ha iniziato a vuotare il sacco già durante il primo interrogatorio, confessando atti sessuali con una ragazza minore di sedici anni. Questo nonostante che all’epoca fosse accusato soltanto di pornografia». E l’avvocato parla anche di «sincero pentimento» del suo assistito.

La richiesta dell’accusa - In mattinata l’accusa, rappresentata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, ha chiesto una pena detentiva di 13 anni (vedi correlati). Nel suo intervento ha sottolineato che il quarantenne aveva ottenuto la fiducia incondizionata delle vittime e delle loro famiglie attraverso la manipolazione, «con trucchetti e biechi tranelli».

La Corte, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, comunicherà la sentenza domani a partire dalle 17.

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