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VIGANELLO«Ha buttato il coltello nel mio giardino, e se n'è andato»

21.06.17 - 12:55
Nuovi particolari sull'accoltellamento di ieri sera in via Crocetta. I vicini: «Servono più controlli in questa zona»
Rescue Media
«Ha buttato il coltello nel mio giardino, e se n'è andato»
Nuovi particolari sull'accoltellamento di ieri sera in via Crocetta. I vicini: «Servono più controlli in questa zona»

VIGANELLO - Emergono nuovi dettagli in merito al fatto di sangue avvenuto ieri sera a Viganello. In base alle informazioni raccolte sul posto, i due protagonisti hanno dapprima avuto un alterco nella strada vicina al posteggio della casa anziani "La Meridiana". La diatriba è presto degenerata, nei pressi della scala di cemento che conduce a via Crocetta il 47enne ha estratto un coltello, ferendo in maniera seria il 33enne.

«Ero a cena con degli ospiti quando ho sentito le sirene della polizia» racconta una donna che vive in zona. «Non ho capito cosa stesse succedendo, finché la polizia non è venuta nel mio giardino». Dopo qualche ricerca gli agenti hanno trovato il coltello in una siepe. «L'aggressore - aggiunge la donna - lo aveva buttato lì e se ne è andato via». La fuga dell'uomo è però stata breve: poco dopo è stato bloccato nelle vicinanze da alcuni agenti. 

L'appartamento della vittima, residente nella zona, è stato posto sotto sigilli da parte degli inquirenti. Per questo motivo non si esclude che il litigio sia iniziato proprio tra le mura domestiche prima di sfociare nel sangue in strada. «Non ci sentiamo troppo tranquilli» racconta il custode di un palazzo vicino. «Il parco della casa anziani è frequentato fino a notte fonda da personaggi che fanno festa, lasciano bottiglie e siringhe in giro. La polizia potrebbe fare qualche controllo in più».

Ricordiamo che le ipotesi di reato nei confronti del 47enne svizzero sono tentato omicidio intenzionale subordinatamente lesioni gravi e semplici, contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti e infrazione alla Legge federale sulle armi. 

L'inchiesta è coordinata dal Sostituto Procuratore generale Antonio Perugini. 

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