Il 22enne camerunense, la cui vita è in pericolo, è salito sul tetto del treno alla stazione San Giovanni di Como
CHIASSO - «Eravamo fermi in stazione, ho visto quell’uomo: stava cercando di arrampicarsi». Sono le parole riferite alla Provincia di Como da un testimone oculare, probabilmente l’ultima persona a vedere il 22enne camerunense prima dell’incidente avvenuto sabato pomeriggio a Chiasso.
È successo poco prima delle cinque di pomeriggio, alla stazione San Giovanni di Como. Il testimone si trovava seduto su un convoglio diretto ad Albate Camerlata, preso pochi minuti prima a Chiasso, al termine di un giro in territorio elvetico. Una sosta di pochi secondi, ma sufficienti a notare un ragazzo africano, con cappellino nero, giacca nera e jeans, passare dietro al treno diretto in Svizzera: «Prima si è guardato attorno come a controllare se qualcuno lo stesse osservando, poi, poco prima della ripartenza, si è arrampicato sul tetto», ha raccontato il ragazzo. Pochi istanti dopo, il tempo di mandare un sms al padre, e il treno - racconta il testimone - era già ripartito.
Un tentativo di oltrepassare la frontiera di nascosto - il secondo in meno di un mese - che si è trasformato, nel giro di pochi minuti, in un dramma. Arrivato a Chiasso, il 22enne è rimasto folgorato da una scarica elettrica sprigionata dalla linea di contatto della ferrovia e al momento - come confermato dalla Polizia cantonale - la sua vita è in pericolo. Restano invece da chiarire l’identità del giovane e le motivazioni che lo hanno spinto a compiere il folle gesto.