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Il giudice dei provvedimenti coercitivi ha deciso che l'agente di sicurezza svizzero e turco rimarrà in carcere
LUGANO - L'uomo sospettato di aver reclutato combattenti per lo Stato Islamico rimarrà nel carcere la Stampa, lo ha comunicato oggi il Ministero pubblico della Confederazione (MPC).
«Il giudice dei provvedimenti coercitivi competente ha deciso la carcerazione preventiva per l'imputato», scrive in una nota l'MPC. Il 32enne è stato arrestato 5 giorni fa nell'ambito dell'imponente operazione anti-terrorismo che ha visti impegnati 100 agenti delle polizie federale e cantonale.
Nei confronti dell'uomo, per cui vige la presunzione d'innocenza, si procede per i reati di violazione dell'articolo federale che vieta i gruppi "Al-Qaïda" e "Stato islamico", sostegno o partecipazione a un'organizzazione criminale e violazione del divieto di rappresentazione di atti di cruda violenza.
