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PONTE TRESAValigia anti-suicidio: riaperto il caso

15.02.17 - 06:49
Due operatrici di cure a domicilio saranno interrogate nelle prossime settimane
Valigia anti-suicidio: riaperto il caso
Due operatrici di cure a domicilio saranno interrogate nelle prossime settimane

PONTE TRESA - Il caso è chiuso, anzi no. Sulle valigette anti-suicidio utilizzate dagli spitex – e in particolare su quella che, nel 2015, non ha impedito la morte del 73enne Y.S., di Ponte Tresa, la Procura vuole vederci chiaro. A seguito dell'articolo di tio.ch-20minuti del mese scorso, le indagini sono state riaperte. Due operatrici di cure a domicilio saranno interrogate nelle prossime settimane dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli.

I famigliari, assistiti dall'avvocato Carlo Steiger di Lugano, sollevano dei dubbi sull'efficacia delle valigette con combinazione segreta, usate per custodire farmaci a domicilio: «Ci era stato proposto come strumento sicuro per impedire l'assunzione autolesionistica dei medicamenti» protestano. Ma qualcosa è andato storto. Y.S. aveva scoperto il codice di apertura – come, lo accerteranno le indagini. Da allora il servizio di cure a domicilio che aveva in carico il paziente (ScuDo) ha cessato di utilizzare questo strumento.

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