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VERGELETTOLa scomparsa di Nikola Hadziev: «Troppi punti oscuri»

13.01.17 - 22:42
Il deputato Matteo Pronzini ha interrogato il Consiglio di Stato in merito al mancato ritrovamento del corpo del bracciante macedone
TiPress
La scomparsa di Nikola Hadziev: «Troppi punti oscuri»
Il deputato Matteo Pronzini ha interrogato il Consiglio di Stato in merito al mancato ritrovamento del corpo del bracciante macedone

VERGELETTO - Il mancato ritrovamento del corpo di Nikola Hadziev, il bracciante macedone scomparso la cui gamba è stata rinvenuta l’estate scorsa sopra l’ex comune di Vergeletto, presenta ancora «diversi punti oscuri da risolvere», come precisato da Matteo Pronzini in un’interrogazione presentata oggi al Consiglio di Stato, volta a «evitare che un ingeneroso e ingiustificato sospetto si insinui fra i cittadini, inducendoli a pensare che l'impegno investigativo sia legato all’origine, o peggio, sia proporzionato al peso sociale della vittima.»

Ricordando i dubbi esposti dalla moglie dello sfortunato bracciante al procuratore pubblico Moreno Capella, riguardo il lavoro svolto dagli inquirenti, il deputato MPS chiede al Governo ticinese di chiarire il motivo per cui le ricerche dell’uomo, svolte «con mezzi inadeguati», siano state «sospese definitivamente» durante l’autunno, «prima dell’arrivo della neve» e come sia possibile che «non sia stato trovato nessuno degli oggetti» che lo sfortunato macedone portava con sé.

Inoltre, Pronzini punta i riflettori anche sui «rapporti tesi» tra il bracciante e il suo datore di lavoro, citando in particolare i ritardi nel «versamento degli stipendi», e sul comportamento di quest’ultimo che «invece di allarmarsi dell’assenza di Nikola ha subito cercato di inventarsi per suo conto una sorta di alibi».

Considerati tali presupposti, e il fatto che «alcuni amici onsernonesi che lo frequentavano erano al corrente di questa situazione», il deputato chiede inoltre perché, a distanza di oltre cinque mesi, questi «testimoni» non siano ancora stati ascoltati. Potenziali testimoni, ai quali si aggiungono anche due colleghi stranieri di Hadziev «probabilmente ingaggiati alle sue stesse precarie condizioni» sottolinea Pronzini, i quali avrebbero potuto fornire la propria versione sulla scomparsa dell’uomo.

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