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LUGANOIl tentato strangolamento, poi la fuga con l’aggressore sul cofano

24.11.16 - 09:58
Alla sbarra un 25enne e una 26enne, ex fidanzati, entrambi vittima e carnefice
Tipress
Il tentato strangolamento, poi la fuga con l’aggressore sul cofano
Alla sbarra un 25enne e una 26enne, ex fidanzati, entrambi vittima e carnefice

LUGANO – Sono entrambi vittima e carnefice i due imputati che stamani compaiono davanti a alla Corte delle Assise criminali di Lugano presieduta dal giudice Marco Villa. Lui, un colombiano di 25 anni difeso dall’avvocato Mattia Guerra, deve rispondere principalmente di tentato omicidio intenzionale. Lei, una 26enne italiana patrocinata da Gianmaria Bianchetti, è accusata di esposizione a pericolo della vita altrui.

I fatti - Era la notte del 7 aprile 2016, quando – come si evince dall’atto d’accusa firmato dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, lui ha cercato di strangolare la donna (vittima, nonché l’altra imputata) a Massagno. Il motivo? Il 25enne aveva scoperto che la compagna gli aveva mentito. Ma lei è riuscita a liberarsi e a darsi alla fuga con la macchina. Lui si è quindi gettato sul cofano del mezzo, iniziando a colpire il parabrezza. La donna ha quindi percorso 230 metri lungo via Tesserete e via San Gottardo a una velocità compresa tra i 10 e i 50 chilometri orari, finché il 25enne è caduto dal veicolo. Da qui l’accusa di esposizione a pericolo della vita altrui. Per il difensore della donna si sarebbe tuttavia trattato di legittima difesa.

Gli stupefacenti – Il 25enne deve rispondere anche di reati relativi allo spaccio e al consumo di stupefacenti. E questo nonostante abbia dei precedenti nello stesso ambito. Come mai nel 2015 ha ricominciato a spacciare? «Ho sbagliato e me ne pento», sostiene davanti alla Corte.

«Voglio cambiare» – La perizia psichiatrica alla quale è stato sottoposto il colombiano di 25 anni parla, per i fatti del 7 aprile, di lieve scemata responsabilità. Nei suoi confronti il perito propone, dunque, un trattamento stazionario di almeno due anni in una struttura chiusa. «Voglio seguire questo trattamento, perché voglio cambiare – afferma – nella mia vita ho fatto molti errori, la mia famiglia ha sofferto molto per colpa mia».

L’infrazione del luglio 2016 – Per la donna si parla anche di guida in stato di inattitudine e inosservanza dei doveri in caso di incidente, sempre per la sua fuga nella notte del 7 aprile. La 26enne deve poi rispondere anche di infrazione grave alle norme della circolazione: la scorsa estate a Bioggio, al volante della sua auto, aveva urtato e stortato un palo della segnaletica. Ma la sua patente era stata in precedenza revocata a tempo indeterminato.

 

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