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Nuovo sopralluogo. Vi sono dubbi sulle dichiarazioni dell'indagato
STABIO - La scientifica si è recata nuovamente nell'abitazione di Stabio nella quale viveva Nadia Arcudi. Proseguono infatti le indagini, a quasi un mese dal delitto della giovane maestra, per verificare la versione fornita dall'unico sospettato, il cognato della vittima.
Nelle sue dichiarazioni - riferisce la Rsi -, qualcosa non torna. Non è infatti stato rilevato quel sangue che l'indagato afferma di aver visto sul pavimento della camera, accanto al corpo della donna. Gli inquirenti, a breve, potrebbero effettuare dei rilievi con il Luminol. L'uomo sarà riportato nel luogo del delitto per ricostruire l'accaduto, spiegare come ha trasportato il corpo, avvolto nel tappeto, dal primo piano al baule della sua auto, senza l'aiuto di nessuno.
Da chiarire c'è pure l'orario in cui questo sarebbe accaduto. Tra le 19.00 e le 20.00, secondo il cognato. Ma l'autopsia svolta in Italia fissa l'orario del decesso attorno alle 23.00.
Non è esclusa pure una perizia psichiatrica sull'uomo, mentre sono già stati interrogati gli agenti che la mattina di lunedì 17 ottobre si sono recati a casa di Nadia per capire come mai non si fosse presentata a scuola.
