L'ex dirigente di Julius Bär aveva visitato 1'114 volte le case da gioco di Lugano e Campioni. Berna indaga per delle omissioni nelle misure di sicurezza sociale
LUGANO - 1'114 visite ai Casinò di Campione e Lugano in quattro anni con puntate tra i diecimila e i cinquantamila franchi a volta. Domenico Petrella, ex dirigente di Julius Bär, è stato condannato ieri a 4 anni e mezzo di carcere per aver giocato soldi appartenuti a suoi clienti.
Ma in questa storia, l'avvocato Marco Masoni vede anche altri colpevoli: le due case di gioco. Il difensore di Petrella ha infatti spiegato a "La Regione" che proprio per le innumerevoli visite, Petrella era il quarto maggior cliente del Casinò di Lugano, la Commissione federale sulla case da gioco ha aperto un'inchiesta amministrativa per omissione nelle misure di sicurezza sociale.
Il Casinò di Lugano, da parte sua, respinge le accuse e sottolinea come avesse diffidato Domenico Petrella già nel maggio 2014. La casa di gioco luganese avrebbe già interposto ricorso.