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STABIOGiallo sempre più fitto: «Era premurosa, non prendeva neanche le aspirine»

19.10.16 - 06:06
Overdose o avvelenamento alla base della misteriosa morte della docente N.A.? Gli amici sono chiari: «Lei a certe sostanze non si avvicinava»
Ti Press
Giallo sempre più fitto: «Era premurosa, non prendeva neanche le aspirine»
Overdose o avvelenamento alla base della misteriosa morte della docente N.A.? Gli amici sono chiari: «Lei a certe sostanze non si avvicinava»

STABIO - «N.A. era una ragazza esile, pesava sì e no una cinquantina di chili. Ed era molto premurosa. Per questo non prendeva neanche le aspirine. Piuttosto si curava con l’omeopatia». È la dichiarazione spontanea di un’amica della maestra 35enne di Stabio, trovata morta domenica in un bosco oltre la frontiera del Gaggiolo. Una puntualizzazione precisa, dopo che sui media sono emerse le ipotesi dell’overdose e dell’avvelenamento come possibili cause dell’edema polmonare constatato dai patologi. «Una giovane come N. A. – sottolinea un altro conoscente – non avrebbe mai preso di sua spontanea volontà alcun tipo di sostanza. Era una tipa con la testa a posto. Non si sarebbe mai avvicinata a un mondo simile».

Lo strano abbigliamento - L’hanno trovata senza vita tra la vegetazione di Rodero, un piccolo villaggio italiano al di là della dogana. La giovane donna sarebbe deceduta a causa di un arresto cardiaco provocato, appunto, da un edema polmonare. L’esito esatto degli esami tossicologici sarà noto solo entro una trentina di giorni. Al momento del ritrovamento, N.A. non indossava un abbigliamento consono alla stagione. Nessuna giacca. Niente scarpe. E, particolare importante, calze intatte. Dettagli che fanno ipotizzare come la maestra possa essere stata trasportata in quel posto in un secondo tempo.

Ipotesi - L’ultimo suo avvistamento sarebbe avvenuto venerdì sera. Poi, il nulla, fino a lunedì mattina, quando non si è presentata in classe. Come riferisce oggi il Cdt, nelle ore successive la scomparsa, mamma, sorella e fidanzato si sono recati in polizia per denunciarne la scomparsa. Durante il weekend, spesso la 35enne trascorreva del tempo a casa del fidanzato. Stando alle prime ipotesi, la morte della vittima risalirebbe alla notte tra venerdì e sabato. La polizia, nel frattempo, ha passato al setaccio l’abitazione in cui la vittima viveva con la mamma.

Con la testa sulle spalle - Intanto, i nostri interlocutori desiderano allontanare qualsiasi ombra dalla giovane maestra. «Non era una spericolata – riprende l’amica –. E non viaggiava in auto con sconosciuti. Ho sentito fare ipotesi sul fatto che fosse stata iscritta in passato al sito Badoo. Era una ragazza timida, con una ristretta cerchia di amici. E fino a qualche tempo fa non usava nemmeno i moderni Smartphone». «Quando ho saputo che l’avevano ritrovata in un bosco – dice l’altro testimone –, mi è sembrato veramente strano. Lei non si addentrava volentieri in posti poco noti».

Nessun indagato - Insomma, un mistero ancora fitto. Su cui gli inquirenti stanno lavorando giorno e notte. Per ora nessuno risulterebbe indagato. Nemmeno il fidanzato della vittima. I due erano legati dalla scorsa estate. «Erano una bella coppia – ribadisce l’amica –. Lui era un suo ex compagno dei tempi del liceo. Un ottimo ragazzo».

Che fine ha fatto il telefonino? - E c’è un ultimo dettaglio inquietante. La giovane, al momento del ritrovamento da parte della polizia italiana, non sarebbe stata in possesso del cellulare. A confermarlo è anche il Ministero pubblico ticinese. Dove si trova ora questo telefonino? Qualcuno ne è in possesso?

 


 

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