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LUGANO«C’erano tante ipotesi, avremmo improvvisato»

27.09.16 - 11:37
Alle Criminali continua l’interrogatorio degli imputati a processo per il tentato colpo al portavalori sventato a Castelrotto
TiPress
«C’erano tante ipotesi, avremmo improvvisato»
Alle Criminali continua l’interrogatorio degli imputati a processo per il tentato colpo al portavalori sventato a Castelrotto

LUGANO – «Saremmo scesi dal furgone e il primo che arrivava alla valigetta, l’avrebbe presa». Ha parlato di «tante ipotesi» e «improvvisazione» il 43enne Salvatore La Spesa nel processo per la tentata rapina al portavalori del 16 ottobre 2015. Il dibattimento è ricominciato, stamani alle Assise criminali di Lugano presiedute dal giudice Amos Pagnamenta, con l’interrogatorio dei sette imputati. Un interrogatorio in cui il 43enne ha insistito: «Noi puntavano alla valigetta, non si era mai detto di portare via il furgone portavalori», contraddicendo tuttavia quanto sostenuto nel corso dell’inchiesta. C’era improvvisazione anche secondo l’imputato Fedele D’Amato (51 anni): «Non eravamo per niente preparati, non avevo idea di quali fossero i nostri ruoli», ha detto, parlando pure lui di «tante ipotesi».

Il presidente della Corte ha quindi chiesto a La Spesa delucidazioni sulla presenza della pistola e del mitra. «Si parlava tutti i giorni di armi, ma si trattava sempre di un’ipotesi. Soltanto al mattino del colpo ho saputo che sul nostro furgone c’erano le armi» ha spiegato il 43enne, aggiungendo: «Ormai c’erano. Le avremmo però usate soltanto per spaventare la guardia, non era previsto uno scontro a fuoco». Una versione, questa, sostenuta anche da D’Amato: «Ero convinto che le armi non sarebbero servite, anche perché eravamo in quattro».

Quest’ultimo è stato interrogato anche sul furgone rubato che la banda intendeva utilizzare per mettere a segno la rapina. «L’ho procurato io» ha confermato.

Il dibattimento è sospeso fino alle 14.

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