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CANTONEGli studenti dicono “no” ai tagli nell'istruzione

19.09.16 - 14:23
C'è indignazione per la conversione in prestiti delle borse di studio. Proteste nelle scuole e stasera in piazza
SISA
Gli studenti dicono “no” ai tagli nell'istruzione
C'è indignazione per la conversione in prestiti delle borse di studio. Proteste nelle scuole e stasera in piazza

BELLINZONA - Gli studenti ticinesi dicono "no" alla restituzione della borsa di studio per i bachelor. E oggi con il sostegno del Sindacato indipendente degli studenti e apprendisti (SISA) in diverse scuole superiori del cantone hanno avuto luogo delle manifestazioni di protesta per lanciare il messaggio alla popolazione e alla classe politica.

«Da anni - spiega il SISA in un comunicato - è in atto una preoccupante tendenza verso lo smantellamento dell'istruzione pubblica: le esigenze di risparmio manifestate dalle autorità cantonali si sono tradotte (e continuano a tradursi) in massicci tagli alla spesa nel settore scolastico, devastando ciò che rimane del diritto allo studio e colpendo ripetutamente le fasce sociali già profondamente colpite dal difficile contesto economico attuale». Ed ecco che si parla della proposta di convertire in prestiti un terzo delle borse di studio: «Accettando la proposta, il Gran Consiglio ticinese costringerebbe i giovani studenti provenienti dalle classi medio-basse a entrare nel mercato del lavoro con un enorme debito sulle spalle (si parla di cifre superiori ai 26'000 franchi), condannandoli a un precariato indegno e privandoli di ogni serena prospettiva per il proprio futuro».

Alle 17.30 in Piazza Governo - Oggi le manifestazioni si sono tenute ai due licei di Lugano, nonché a Bellinzona dove hanno partecipato studenti del liceo e della Scuola cantonale di commercio. Stasera alle 17.30 si terrà invece un presiodio di protesta in Piazza Governo a Bellinzona.

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