I due uomini al momento restano in carcere. Le loro versioni sono contrastanti. Continuano le ricerche di altre due persone coinvolte nella presunta farsa
MAGADINO - Nuovi sviluppi sulla presunta falsa rapina avvenuta lo scorso 29 luglio alla stazione di servizio Tamoil di Magadino. Stando a fonti informate, le due persone arrestate si troverebbero ancora in carcere, alla Farera. E le loro versioni, esposte agli inquirenti, sarebbero completamente contrastanti. «È così – conferma Saverio Snider, portavoce del Ministero pubblico –. Il gerente della stazione di servizio nega di avere orchestrato una messinscena. Il problema è che l'autore materiale del gesto dice l'esatto opposto».
Dietro le sbarre - È un'inchiesta complicata, quella legata ai fatti di Magadino. Dietro le sbarre, al momento, ci sono un 58enne italiano, responsabile del negozio, e un 40enne, anch'esso italiano, fermato a ferragosto alla dogana di Rheinfelden, nel canton Argovia. Quest'ultimo è l'uomo che quella sera di fine luglio si è presentato armato alla cassa del distributore di benzina.
Ricercati in Italia - All'appello, tuttavia, mancano altre persone, coinvolte nella vicenda. «Innanzitutto si sta cercando una donna – riprende Snider –. Quella che avrebbe atteso il rapinatore in auto quella sera. Poi una quarta persona. Le indagini si stanno concentrando sul territorio italiano».
Ipotesi plausibile - L'ipotesi della messinscena, ideata probabilmente per riscuotere un cospicuo risarcimento assicurativo, sembra sempre più concreta. «Anche se – ribadisce il portavoce del Ministero pubblico – il 58enne responsabile della stazione di servizio non ha ancora ammesso nulla». Oltre alla testimonianza del presunto complice 40enne, a incastrare il 58enne sarebbero alcuni dettagli strani notati dagli inquirenti durante l'analisi delle registrazioni della video sorveglianza.
Un caso isolato - Intanto, c'è chi è pronto a scommettere che la presunta falsa rapina di Magadino non rappresenti un'eccezione. D'altra parte nella Svizzera italiana l'assalto al distributore di benzina è tra i crimini più frequenti. Davvero sono tutte rapine reali? «Direi proprio che quello in questione è un caso isolato – assicura Snider –. Non abbiamo elementi che in questo momento possano farci sospettare dell'esistenza di altre situazioni analoghe».