VERSCIODimitri, attratto dal potere mistico del luogo in cui eresse il suo tempio

VERSCIO - Un velo di tristezza si è abbattuto questa notte a Verscio, e più precisamente in quel borgo che ospita il Teatro Dimitri dove, a un passo dal compimento dell'81esimo compleanno, si è spento il clown più famoso della Svizzera.

Eppure sembra ieri che, quel suggestivo paese di mille anime, si era vestito a festa per celebrare il suo cittadino più importante oltre che il “Giubileo” del Teatro Dimitri.

Proprio in quel giorno, mentre assieme ai suoi familiari dirigeva i preparativi della scenografia di quella festa, ci accoglieva per raccontarsi e per svelare quell'altro volto, senza il trucco semplice che era essenzialmente tutta la sua maschera di scena.

E in quei pochi momenti veniva fuori - se è possibile cogliere almeno in parte uno scorcio dell'anima di un uomo in una manciata di minuti -, la complessità degli opposti che caratterizzavano l'allievo prima, amico poi di Marcel Marceu: antico e profondo da un lato, fanciullo e leggero dall'altro.

Un uomo dal ricco passato proiettato però verso il futuro, verso nuovi progetti, anche se fortemente ancorati alla tradizione del suo mestiere del quale non solo ha mostrato di avere rispetto, ma ne ha fatta una propria filosofia di vita. Aveva sorriso quando, nella breve chiacchierata, il suo Teatro era stato paragonato a un tempio. Eppure era in quel luogo che si celebrava la sacralità della sua arte. Un luogo mistico, come lui stesso aveva ammesso, che lo aveva chiamato a sé dalla prima visita. Un luogo mistico, quasi di clausura, tale da renderlo un personaggio per alcuni versi oscuro a parte di quella popolazione ticinese che non era solita fargli visita, tanto da essere più apprezzato a nord delle Alpi che in casa. Eppure, lui, il Ticino non ha mai smesso di amarlo. Come pure i ticinesi (forse non tutti).

Di questo suo tempio Dimitri è stato uno dei pilastri. Ma non il solo. Dietro le quinte a dirigere con magistrale eleganza c'è sempre stato anche il suo grande amore, Gunda Salgo. E i cinque figli, quattro dei quali lavorano nel mondo del teatro e del circo. Una famiglia che oggi piange la perdita non solo di un genio, ma di una persona cara.