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SVIZZERAÈ morto Achille Casanova

18.07.16 - 14:55
L’ex vicecancelliere si è spento all’età di 74 anni
È morto Achille Casanova
L’ex vicecancelliere si è spento all’età di 74 anni

BERNA - È morto Achille Casanova, ex vicecancelliere e portavoce del Consiglio federale. Si è spento ieri sera a Berna all'età di 74 anni dopo una grave malattia, fa sapere oggi sua figlia. Il ticinese è stato vicecancelliere per 24 anni. Dopo il suo ritiro nel 2005 è stato mediatore della SSR per la Svizzera tedesca.

Democratico cristiano, Casanova è stato portavoce del governo dal settembre 2000 (carica introdotta proprio in quell'anno) alla fine di luglio del 2005. Ex giornalista, corrispondente da Palazzo per l'allora RTSI, Casanova era stato nominato dal Consiglio federale alla carica di vicecancelliere nel luglio del 1981. Dopo il suo ritiro nel 2005, è stato per undici anni mediatore della SSR per la Svizzera tedesca. Dal primo aprile di quest'anno lo ha sostituito in questo incarico Roger Blum.

1500 sedute, 26 consiglieri federali - In seno alla Cancelleria federale, Achille Casanova non è stato soltanto responsabile dell'informazione, ma anche dei servizi linguistici, ciò che - in qualità di ticinese - gli è sempre stato particolarmente a cuore. In particolare è stato responsabile delle spiegazioni di voto del Consiglio federale, compito che ha svolto per 213 oggetti sottoposti al popolo.

Nel "palmarès" di Achille Casanova vi sono circa 1500 sedute di governo e la conoscenza di 26 consiglieri federali, 2 cancellieri e una cancelliera della Confederazione.

Dimissioni commosse - Nella lettera di dimissioni da vicecancelliere inoltrata al Consiglio federale, Achille Casanova ammetteva che la decisione non era stata facile. "Lascio la carica con tristezza, dato che non mi sento né stanco, né stufo del mio mandato", aveva sottolineato Casanova, visibilmente commosso. "In 24 anni - aveva dichiarato - ho diretto almeno 1500 conferenze stampa: per la prima volta sono chiamato a esprimermi davanti ai media su una cosa che mi riguarda personalmente".

Anche dopo 24 anni, Achille Casanova affermava di considerare un privilegio poter partecipare alle sedute settimanali del Consiglio federale. Aveva comunque deciso di lasciare la carica a poco più di un anno dal 65esimo compleanno (2 ottobre 2006), ritenendo preferibile che fosse lui a scegliere la data della partenza, evitando "l'impietosa legge del limite d'età". "Non voglio che mi si dica: oramai sei troppo vecchio, vattene", aveva aggiunto con una punta d'ironia.

Rallegrandosi per il nuovo posto di mediatore della SSR per la Svizzera tedesca aveva aggiunto: "non sarei capace di starmene con le mani in mano. Ho dunque approfittato della possibilità del pensionamento anticipato per poter affrontare una nuova esperienza". Andare a passeggio coi nipotini o giocare a tennis "non mi basta e farebbe innervosire mia moglie".

A due riprese Achille Casanova era stato candidato alla carica di cancelliere della Confederazione. Nel 1991 era stato battuto da François Couchepin (PLR). Quindi, per succedere a quest'ultimo, nel dicembre del 1999, l'Assemblea federale gli aveva preferito Annemarie Huber-Hotz (PLR).

La partenza di Achille Casanova dall'incarico di vicecancelliere aveva suscitato anche diverse polemiche, poiché, secondo per esempio Helvetia Latina, la Confederazione perdeva allora l'ultimo alto funzionario di lingua italiana. Inoltre come suo successore non è stato nominato un altro italofono.

Riconoscimenti - Casanova aveva tra le altre cose vinto il Premio Oertli nel 2005, dotato di 30'000 franchi, "per il modo simpatico e credibile - come aveva ricordato anche l'allora presidente della Confederazione Samuel Schmid - con cui ha saputo personificare la Svizzera plurilingue durante più di vent'anni a livello più alto ove vengono prese le decisioni di Stato". Questo riconoscimento onora prestazioni notevoli nel campo della comprensione tra le regioni linguistiche.

Nello stesso anno gli era anche stato attribuito il premio della "personalità svizzera più popolare" dall'Associazione della stampa estera in Svizzera per aver contribuito alle buone relazioni fra la Confederazione e i corrispondenti stranieri attivi in Svizzera.

Biografia - Originario di Ligornetto, Achille Casanova era nato il 2 ottobre 1941 a Zurigo. Già mentre studiava scienze economiche e sociali alle Università di Berna e Friburgo (in quest'ultima aveva ottenuto la licenza nel 1967), dall'ottobre del 1960 si era dedicato al giornalismo presso la Redazione di lingua italiana dell'Agenzia Telegrafica Svizzera (ATS) della quale era capo lo zio Mario Casanova, prima come aiuto redattore, poi come redattore. Dal 1971 è stato corrispondente a Palazzo federale della Televisione della Svizzera italiana. Era sposato e padre di due figli.

«Ha dato un volto al Consiglio federale» - Achille Casanova è riuscito grazie al suo talento e al suo plurilinguismo a "dare un volto" al governo svizzero, ha detto all'ats André Simonazzi, attuale portavoce dell'esecutivo elvetico.

La funzione di Casanova come portavoce del Consiglio federale è riuscita, ha continuato Simonazzi. L'idea allora era di rafforzare la comunicazione del governo. Non si era presentato solo come rappresentante del Ticino, ma dell'intera Svizzera plurilingue.

Il ticinese ha comunicato con molto tocco politico in tre lingue nazionali e ha trovato le parole giuste nelle situazioni più difficili. Ci sono sempre state crisi in cui era chiamato ad agire in qualità di consulente o portavoce. "Come portavoce di Consiglio federale si vivono queste situazioni ogni due settimane", ha detto Simonazzi.

Casanova ha caratterizzato la funzione di portavoce di Consiglio federale. "Era esattamente il portavoce che si desidera e un'ispirazione per tutti i suoi successori". Come uomo rimarrà impresso come persona di cuore.

«La Svizzera perde un genio della politica» - Con la sua morte "la Svizzera perde un genio della politica", afferma all'ats l'ex cancelliere François Couchepin. Per il suo senso politico, il ticinese ha spesso evitato al governo di fare un passo falso.

"Sono costernato, sconvolto", ha aggiunto Couchepin, apprendendo della scomparsa dell'uomo che lo ha accompagnato per diversi anni a Berna: "Sapeva le cose prima che accadevano", è stato uno dei primi a comprendere la posta in gioco dei fondi in giacenza, per esempio. Casanova non esitava a telefonare al capo del dipartimento interessato.

Il radicale vallesano si ricorda ancora della gentilezza del ticinese e della "preoccupazione che aveva che le cose si facessero correttamente e che i collaboratori venissero trattati con rispetto".
 
 

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