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CONFINECassazione, no al risarcimento per l'ex imam di Varese

27.06.16 - 18:49
L'uomo aveva scaricato materiale di propaganda della guerra santa jihadista e per la preparazione dei "martiri" al combattimento
Cassazione, no al risarcimento per l'ex imam di Varese
L'uomo aveva scaricato materiale di propaganda della guerra santa jihadista e per la preparazione dei "martiri" al combattimento

ROMA - Dal suo computer, lui o qualcun altro, aveva scaricato materiale di propaganda della guerra santa jihadista e per la preparazione dei "martiri" al combattimento. Per questo ragione la Cassazione italiana ha respinto la richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione avanzata da Abdel Majid Zergout, l'ex imam della moschea di Varese assolto per mancanza di prove dall'accusa di terrorismo internazionale dalla Corte di Assise di Appello di Milano il 24 maggio del 2007 e poi estradato, nel 2008, su richiesta del Marocco dove nel 2009 è stato condannato a cinque anni per costituzione di banda armata finalizzata al terrorismo, sebbene sia stata esclusa la sua partecipazione ad attentati.

Il "no" al risarcimento è stato deciso dalla Suprema Corte al termine dell'udienza svoltasi lo scorso 23 marzo e nelle motivazioni, depositate oggi, si rileva che la sentenza assolutoria aveva "accertato o comunque non escluso alcuni fatti che, pur essendo insufficienti a dimostrare la colpevolezza" dell'ex imam, "ne attestavano comunque un comportamento gravemente colposo, tale da lasciare supporre agli inquirenti che fosse coinvolto a pieno titolo" nelle accuse di far parte del Gruppo islamico combattente marocchino, responsabile degli attentati di Casablanca nei quali morirono 45 persone, e tra loro dodici terroristi.

In proposito, i supremi giudici - con la sentenza 26593 della quarta sezione penale - notano che Zergout "si era volontariamente posto nella situazione di essere incriminato innanzitutto per la sua attività di navigazione in Internet" dal momento che aveva "visionato e scaricato del materiale propagandistico per la divulgazione della guerra santa e di natura didattica per l'addestramento dei combattenti; le pagine web erano state visionate sul computer sito nell'ufficio di Zergout e da lui utilizzato".

Inoltre, in base a quanto emergeva dalle intercettazioni, l'ex imam "aveva reperito e distribuito materiale propagandistico relativo al progetto islamico jihadista". Nel processo però gli indizi non hanno assunto il rango di prova e Zergout era tornato libero dopo essere stato detenuto nel Cie di Via Corelli a Milano, la sua estradizione immediata verso il Marocco era stata bloccata dalla Corte di Strasburgo.

ats ansa
 
 

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