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Il procuratore John Noseda risponde alle dichiarazioni di Gennaro Pulice
LUGANO - «Corruzione? Per ora non ci risulta». Con queste parole il procuratore generale John Noseda ha commentato alla Regione le dichiarazioni del pregiudicato italiano Gennaro Pulice riguardo la corruzione di un funzionario ticinese avvenuta nel 2013, finalizzata all'ottenimento di un permesso di soggiorno.
Un ulteriore conferma è arrivata anche dal capo del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi che, secondo le prime verifiche effettuate, ha escluso che un funzionario di origini calabresi, come dichiarato da Pulice, si fosse occupato dell'incarto di quest'ultimo.
Nel corso di un interrogatorio l'ex affilliato della n'drangheta aveva sostenuto di aver pagato una mazzetta ad un funzionario di origini calabresi, di cui però non ha mai fatto il nome, in quanto «un pregiudicato non può prendere la residenza in Svizzera». L'uomo, in carcere dal mese di maggio del 2015, aveva vissuto a Viganello dal 2013 fino al momento del suo arresto. In Ticino aveva aperto una società di consulenza legale.
