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CANTONE/CONFINEPaga gli stipendi, ma viene multata in Svizzera

19.11.15 - 07:44
All'artigiana sono stati contestati i salari pagati il 16 del mese dopo la prestazione. In base alle norme svizzere va pagato entro la fine del mese
tipress
Paga gli stipendi, ma viene multata in Svizzera
All'artigiana sono stati contestati i salari pagati il 16 del mese dopo la prestazione. In base alle norme svizzere va pagato entro la fine del mese

ARCISATE - Un imprenditore della Valceresio, zona del Varesotto al confine con il Ticino, si è scontrato con la burocrazia svizzera che, tra l'altro, gli ha lasciato un brutto bernoccolo.

Ombretta, socia di "Spinazza & c snc", azienda artigiana di Arcisate (Varese) - come riferisce il portale VareseNews -, qualche mese fa si è vista recapitare dalle autorità svizzere una multa per aver pagato lo stipendio dei propri dipendenti secondo la legge italiana.

Insomma, all'azienda è stato contestato di pagare lo stipendio il 16 del mese dopo la prestazione, mentre, in base alle norme svizzere, va pagato entro la fine del mese.

"Gli svizzeri, quando i nostri lavoratori varcano il confine per installare un bagno o posare un pavimento, ci chiedono tutta una serie di adempimenti burocratici: dobbiamo dare l’annuncio con almeno 8 giorni di anticipo, fornire i documenti che attestano le ore lavorate, la busta paga e la prova che hai versato lo stipendio al dipendente con i relativi i contributi. E per finire versiamo anche una cifra che serve a pagare i nostri controllori", spiega Ombretta.

La sua sensazione, insomma, è che le autorità svizzere abbiano voluto stringere le maglie della burocrazia in un momento non facile per l’economia. L’artigiana ha quindi deciso di fare ricorso contro la multa ricevuta, spiegando che il salario era pagato in base alla normativa italiana con il dovuto adeguamento per le ore lavorate oltrefrontiera.

Motivazione, questa, non ritenuta sufficiente a escludere la concorrenza sleale. "A volte mi sfugge il concetto e anche la funzione della bilateralità", ha commentato quindi l'imprenditrice.

La soluzione è stata trovata dai consulenti di Confartigianato Imprese e Varese, che hanno proposto alla controparte il versamento di un acconto entro la fine del mese, cioè entro il 30, come pagamento delle ore lavorate in Svizzera. La rimanente parte dello stipendio potrà invece essere versata entro il 16 del mese successivo. Ombretta ha potuto così tirare un sospiro di sollievo.

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