Il giovane abitava con i banditi e avrebbe favorito il loro tentativo di sottrarsi alla cattura
NOVAZZANO - Il minorenne sorpreso, dopo la rapina del 30 marzo scorso ai danni di un distributore di benzina a Novazzano, nella sua abitazione di Vacallo assieme agli stessi rapinatori, ha da poco ricevuto un decreto di accusa.
Il Magistrato dei minorenni Reto Medici - come riferisce il CdT -, ha proposto due tipi di provvedimenti: da una parte delle misure protettive, dall’altra una pena sotto forma di prestazioni di lavoro presso istituti sociali o nell’ambito di opere di interesse pubblico.
La difesa del 17enne, al momento, ha presentato opposizione. In attesa delle decisioni future della magistratura, intanto, è emerso che il coinvolgimento del giovane è marginale: si sarebbe limitato a favorire in qualche modo il tentativo dei rapinatori di sottrarsi alla cattura.
I rapinatori – Due italiani rispettivamente di 35 e 41 anni – si rifugiavano a Vacallo nell’abitazione, usata come covo, del 44enne italiano ritenuto la mente della banda. Qui si trovava anche il ragazzo, figlio della compagna dell’ideatore della rapina.