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BELLINZONAPoliziotti corrotti: "I testimoni non sono stati sentiti correttamente"

28.09.15 - 09:18
Si apre il processo all'ex agente dell'antidroga Fausto Cattaneo. Il suo avvocato: "Archiviamo la causa"
Tipress/Carlo Reguzzi
Poliziotti corrotti: "I testimoni non sono stati sentiti correttamente"
Si apre il processo all'ex agente dell'antidroga Fausto Cattaneo. Il suo avvocato: "Archiviamo la causa"

BELLINZONA - "Sospendiamo la procedura, rinviamo il dossier al Ministero pubblico della Confederazione. E archiviamo la causa". Si apre con richieste ben precise, il primo giorno del processo contro Fausto Cattaneo, il più celebre agente infiltrato svizzero, sospettato di avere ordito un castello di menzogne per incastrare l'ex collega dell'antidroga Sergio Azzoni. E per scardinare le ipotesi dell'accusa, l'avvocato Niccolò Salvioni si presenta nell'aula del Tribunale federale di Bellinzona con un malloppo di una trentina di pagine, denso di dettagli che scagionerebbero Cattaneo, oggi 72enne. "Non sono mai stati sentiti diversi testimoni chiave - sostiene Salvioni -. Altri sono stati sentiti senza la presenza del mio assistito".

Denuncia mendace e sequestro di persona. Sono queste le pesanti accuse che gravano sul conto di Cattaneo. La vicenda risale al periodo tra gli anni '90 e 2000 quando i due poliziotti ticinesi, amici-nemici, militavano fianco a fianco nell'antidroga. È il 1992 quando Cattaneo viene richiamato dal Brasile, dove si trova in missione, e sospeso dalle sue funzioni. Alla base della decisione ci sarebbero presunte irregolarità da lui commesse. Tra i suoi accusatori c'è anche Azzoni. Nascerebbe qui il desiderio di vendetta di Cattaneo. Culminato in una serie di azioni orchestrate per incastrare lo stesso Azzoni.

Il cranio raso, lo sguardo fisso nel vuoto. Jeans, camicia bianca, giacchetta nera. Fausto Cattaneo, a oltre 12 anni di distanza, se ne sta seduto in aula e riavvolge mentalmente il nastro di una storia che ha scosso il Ticino e la Svizzera. Dietro di lui c'è C.H., l'agente vodese accusato di essere stato suo complice. In aula manca Carlos, l' informatore brasiliano dell'antidroga. Anche lui figura nella lista degli imputati, ma nessuno, da tempo, sa dove sia esattamente.

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