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LUGANOEcco la "cellula" neonazi: botte, rituali e incontri a Caslano

04.09.15 - 07:56
La Procura ha aperto un fascicolo a seguito dei pestaggi ai danni di un ex simpatizzante minorenne
Ecco la "cellula" neonazi: botte, rituali e incontri a Caslano
La Procura ha aperto un fascicolo a seguito dei pestaggi ai danni di un ex simpatizzante minorenne

LUGANO - S’incontrano a Caslano, località «ai Laghetti», una o due sere a settimana. Poi le trasferte oltre confine, gli incontri con i cugini di CasaPound e VenetoSkin. Gli stemmini nazisti, le magliette, le toppe con la scritta «Lugano Skinhead». Teste rasate, saluto romano, giubbotto e anfibi come divisa, niente uso di droghe e «niente amici neri o omosessuali». Ma soprattutto «mai fare di testa propria». Sono le regole della cellula skinhead luganese, descritte nei verbali di un’inchiesta di polizia sfociata in un procedimento del Ministero Pubblico nei giorni scorsi.

La "punizione" - Uno o più dei diktat succitati sono stati infranti da un 17enne luganese, simpatizzante del gruppo, che secondo quanto risulta a 20 minuti il 14 e il 21 agosto è stato malmenato con l’accusa di «tradimento» da alcuni ex sodali. Denunciati per furto e lesioni ai danni del minorenne un 30enne residente ad Agno e un 16enne del Malcantone, di cui si occupa il magistrato dei minorenni: stando a fonti vicine alle indagini, avrebbero accompagnato l’espulsione del giovane dal gruppo con tanto di pugni e una manganellata – in due diverse occasioni, come documentato da referti del pronto soccorso di Lugano.

Dai 15 ai 40 anni - Il fronte Lugano Skinhead, come ricostruito dagli interrogatori, sarebbe composto da una decina di persone tra i 15 e i 40 anni, fra cui diversi minorenni, tutti residenti nel Malcantone. Il “capobranco”, P.B., 30 anni, è descritto come persona «temuta soprattutto dai più giovani per i suoi atteggiamenti violenti» e avrebbe contatti con gruppi di estrema destra con base oltre Gottardo. Il gruppo, che non risulta avere invece legami con l’omologo di Biasca scioltosi nei mesi scorsi, è nato circa due anni fa e risulta tutt’ora attivo sui social network, e non solo.

"Fenomeno preoccupante" - Un fenomeno «da non sottovalutare» l’affiorare di «gruppi antidemocratici e violenti di estrema destra», che preoccupa il presidente del Ps luganese Raoul Ghisletta. «Davanti all’emergere di questi gruppi nel Sopraceneri e ora, in modo ancor più grave, nel Luganese, dobbiamo chiederci se si stia facendo abbastanza a livello di controllo e di prevenzione, soprattutto fra i giovani» continua Ghisletta, che aggiunge: «Presenterò come deputato un’interrogazione al Governo».

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