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LUGANO"Gli agenti non ci lasciano dormire"

30.07.15 - 06:05
Chiacchierate notturne? Sopra la sede della Polcom c’è chi non ne può più
Ti-Press
"Gli agenti non ci lasciano dormire"
Chiacchierate notturne? Sopra la sede della Polcom c’è chi non ne può più

LUGANO - “Siamo stufi degli schiamazzi notturni, vogliamo dormire”. Non sembra esserci quiete per gli inquilini che vivono in via Beltramina 18 a Lugano, nello stabile in cui ha sede anche la polizia comunale (struttura attiva 24 ore su 24 con un viavai di 105 agenti): almeno dal 2007 alcuni di loro devono fare i conti con chiacchierate, risate, porte che sbattono e recentemente pure con rombi di motociclette. Il tutto a notte fonda. I responsabili? Sarebbero alcuni agenti del corpo cittadino. “Di notte s’intrattengono sotto le finestre, le voci si sentono chiaramente” ci racconta Luana Riva, che vive nello stabile da diciotto anni. “Ultimamente sono stata svegliata da una risata: erano le cinque del mattino”. L’inquilina si è più volte rivolta ai superiori della polizia cittadina, sia per iscritto (anche col sostegno di alcuni vicini) sia di persona. Il comando, in tali occasioni, avrebbe rassicurato la donna, promettendo di intervenire. Eppure l’inquilina tuttora non riuscirebbe a dormire a causa di rumori molesti. “Non ce l’ho con la polizia (e mostra apprezzamento per il lavoro svolto dal capoarea, ndr) – sottolinea – ma con quegli agenti che non ci portano rispetto”.

Il comando del corpo cittadino dice di comprendere il malessere della donna. E il comandante Roberto Torrente ci conferma che i provvedimenti sono stati presi: dalla sensibilizzazione degli agenti e dei loro responsabili operativi all’applicazione di cartelli che invitano al silenzio nelle ore notturne. “Per evitare un inutile vociferare in una zona sensibile, è stato anche disattivato il citofono presente all’entrata del personale”. Ma la risoluzione del problema non sarebbe semplice: si tratterebbe di casi sporadici (saluti e brevi commenti al termine del servizio, senza escludere comunque episodi che potrebbero aver provocato “maggior disturbo”) che renderebbero difficili anche gli accertamenti: “All’infuori della reclamante non abbiamo mai ricevuto alcuna chiamata durante la notte da parte di altri inquilini. Anche la lettera che riporta le firme di alcune famiglie è giunta solo due settimane fa” conclude.

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