La Confederazione non prenderà per ora misure concrete
BERNA - Il Consiglio federale si occuperà prossimamente della questione dei frontalieri e cercherà di trovare una soluzione con il governo ticinese, ha detto all'ats Philipp Schwander, portavoce del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). La Confederazione non prenderà dunque per ora misure concrete.
A fine giugno, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) aveva giudicato la decisione del Ticino non conforme agli accordi bilaterali con l'Ue. In occasione della visita del Consiglio federale in Ticino all'inizio di luglio, la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga aveva da parte sua affermato che bisogna "rispettare gli accordi internazionali".
Da aprile, il Ticino chiede un estratto del casellario giudiziale ai frontalieri e ai richiedenti di un permesso B provenienti da un paese membro dell'Unione europea o dell'Associazione europea di libero scambio (AELS). A fine giugno, l'Italia aveva inoltre chiesto alla Commissione europea di aprire una procedura d'infrazione contro la Svizzera a causa dell'aumento dell'aliquota d'imposta cantonale per i frontalieri introdotta da gennaio dalle autorità ticinesi.