Cadute le accuse di riduzione in schiavitù e acquisto di schiavi per la famiglia che aveva tentato l'acquisto di un bimbo rumeno
LUGANO - I coniugi di Aldesago, arrestati lo scorso febbraio in Sicilia per aver tentato di acquistare un bambino rumeno di 8 anni, sono di nuovo liberi. Lo ha deciso la Corte di Cassazione italiana. Nei loro confronti è stato pure revocato l'obbligo di dimora a Castell'Umberto, paese di origine della famiglia che può quindi rientrare in Svizzera.
La Corte - come riferisce il CdT - ha accolto il ricorso del legale dei coniugi, l'avvocato Alessandro Pruiti, che ha sottolineato: "Con la completa scarcerazione decisa dalla Corte vengono a cadere anche definitivamente le accuse di riduzione in schiavitù e acquisto di schiavi".
Per la coppia resta valida l'ipotesi di reato di falsità in documenti. I due avrebbero infatti fatto redigere un falso attestato di nascita di un bimbo mai esistito. Reato che potrebbe cadere per prescrizione.