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CANTONEViolenza domestica, casi sempre più gravi e multiculturali. Accolti 15 bambini e 22 donne

06.06.15 - 17:13
Nel 2014 gli interventi della Polizia sono stati quasi 844; più di 2 al giorno. L'Associazione Armònia ha stilato il suo bilancio
Ti-Press
Violenza domestica, casi sempre più gravi e multiculturali. Accolti 15 bambini e 22 donne
Nel 2014 gli interventi della Polizia sono stati quasi 844; più di 2 al giorno. L'Associazione Armònia ha stilato il suo bilancio

BELLINZONA - Il fenomeno della violenza domestica investe in modo pesante la società. Il Ticino purtroppo, nonostante il costante impegno di associazioni e istituzioni, non è un’isola felice. Lo dice chiaramente il rapporto annuale della Polizia cantonale presentato in aprile: nel 2014 gli interventi sono stati quasi 844; più di 2 al giorno.

Casa Armònia - da 24 anni Associazione Armònia, un punto di riferimento nel Cantone – che gestisce Casa Armònia e il Consultorio Alissa – si trova confrontata quotidianamente con l’ombra della violenza, dando aiuto e sostegno alle vittime e ai loro figli. Da aprile 1991 a maggio 2015 la casa ha accolto 450 donne e 358 bambini, mentre le chiamate al picchetto telefonico sono state 16'369 e 1'611 le segnalazioni. Nel 2014 ha ospitato 22 donne e 15 bambini, per un totale di 937 pernottamenti per le donne e 208 per i bambini; le segnalazioni sono arrivate dai vari servizi presenti sul territorio, dalle forze dell’ordine e dall’Ufficio per l’aiuto alle vittime di reati; cinque sono state le autosegnalazioni. I contatti telefonici sono stati 891, di cui 86 erano costituite da segnalazioni, ad alcune delle quali non si è potuto dare seguito perché la Casa era al completo o perché la richiesta non era pertinente.

Il consultorio Alissa - Al Consultorio Alissa si sono rivolti 121 donne, 13 uomini, 3 coppie e 15 servizi. Gli utenti che ne hanno fatto capo erano prevalentemente di nazionalità svizzera (quasi tutti ticinesi), molti dei quali provenivano dal Sopraceneri, in particolare dal Bellinzonese e dal Locarnese. Le problematiche affrontate sono state per la maggior parte di carattere familiare, con un aumento considerevole di casi di violenza domestica e problemi finanziari. Il Consultorio riveste anche ruolo di sostegno temporaneo per le donne che lasciano Casa Armònia, un aspetto importante sottolineato dalla presidente Linda Cima-Vairora in occasione dell’annuale assemblea. In Alissa “trovano persone che conoscono la loro storia e con le quali hanno un rapporto di fiducia reciproca”.

La situazione - La presidente dell'Associazione ha confermato che le operatrici "sono confrontate con situazioni sempre più gravi e complicate, sia a livello psicologico sia sociale, che richiedono molto impegno e un’attenta lettura di quanto sta accadendo, in particolar modo se le ospiti provengono da altre culture”, ha detto Linda Cima-Vairora. “Negli ultimi anni abbiamo notato l’aumento di situazioni di discriminazione, legate alla precarietà dei permessi di soggiorno nel nostro paese, perpetrate da persone della stessa provenienza delle vittime, persone domiciliate in Svizzera da più di dieci anni, molte delle quali naturalizzate. Situazioni così frequenti da poterle definire un fenomeno in continua crescita”. Difficile valutare “i motivi che spingono questi uomini, cresciuti spesso nel nostro paese, ad affidarsi a transazioni per trovare moglie”. Una moglie che si ritrova proiettata in un paese straniero, sottomessa alla volontà del marito e non di rado dei suoi familiari. In altri casi sono cittadini svizzeri o domiciliati che sposano una donna, possibilmente molto più giovane, proveniente da regioni con problemi di sottosviluppo e povertà, quali l’Asia, l’Africa e il Sud Africa. Per il timore di perdere i figli o il permesso di soggiorno, ed essere rinviate dai loro genitori che spesso non ne vogliono più sapere, queste donne sono pronte ad accettare ogni genere di soprusi.

“Sono proprio questi timori della donna a permettere il perpetuarsi di una condizione di soprusi e violenza” ha affermato Linda Cima-Vairora che ha richiamato all’importanza di introdurre modifiche legislative in grado “di tutelare maggiormente gli interessi delle vittime e perseguire in modo più incisivo gli autori di violenze e raggiri”. Fortunatamente però “la maggior parte delle donne ospiti negli ultimi due anni di Casa Armònia ha intrapreso un percorso di crescita personale notevole, imparando la lingua, trovando un lavoro, diventando consapevole di sé e del proprio valore, assumendo l’inevitabile separazione senza sensi di colpa, dimostrando grande capacità di adattamento e spirito d’integrazione”.

Un sostegno - La gestione di Casa Armònia non è solo un impegno per le operatrici ma anche per l’associazione che vive del sostegno di enti pubblici e di privati. Linda Cima-Vairora ha ringraziato gli associati, invitandoli “a sostenerci ancora”. E ha lanciato un appello affinché nuovi soci “possano aggiungersi poiché ritengo che la nostra presenza, in un momento delicato per la nostra società, è di grande importanza. Diversi Comuni, Club e Associazioni riconoscono il nostro lavoro e ci sostengono, auspichiamo che altri possano seguire l’esempio. Ricordo che la tassa sociale è di 30 franchi l’anno. Invito chi non conosce la nostra attività a richiedere la documentazione (numero di telefono: 0848/334733) e a solidalizzare con chi da anni si occupa di problematiche difficili e delicate come quelle a cui noi siamo costantemente confrontati; solo grazie al sostegno di molti possiamo assicurare maggiore presenza e qualità negli interventi”.

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