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CONFINEFondi neri in Svizzera, conclusa la maxi inchiesta

28.05.15 - 10:09
Un commercialista di Saronno è accusato di aver creato un giro di fatture false per quasi 10 milioni di euro
Foto Guardia di Finanza
Fondi neri in Svizzera, conclusa la maxi inchiesta
Un commercialista di Saronno è accusato di aver creato un giro di fatture false per quasi 10 milioni di euro

SARONNO - Si sono concluse le indagini, durate oltre due anni, condotte dalla Guardia di Finanza di Saronno sull’evasione fiscale posta in essere da un commercialista saronnese, che in 9 anni ha creato un giro di fatture false per quasi 10 milioni di euro, consentendo una milionaria evasione fiscale alle sue società e a numerosi clienti del suo studio di consulenza fiscale.

Nel 2013 le indagini erano partite a seguito dell’accertamento del tenore di vita tenuto dall'uomo, del tutto sproporzionato rispetto a quanto dichiarava al Fisco. Il professionista dichiarava meno delle sue impiegate, ma effettuava viaggi in località rinomate, tornei di golf, vacanze in barca a vela, garantiva sponsorizzazioni a diverse manifestazioni automobilistiche ed esercitava in uno studio in pieno centro a Saronno.

La Guardia di Finanza di Saronno, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, ha scoperto una associazione a delinquere diretta dal commercialista, il quale, con la complicità di alcune sue fedeli collaboratrici, mediante un giro vorticoso di false fatturazioni emesse a nome delle sue società, di società inattive o coinvolte in procedure concorsuali - di cui egli era tenutario delle scritture contabili, senza che gli effettivi amministratori fossero a conoscenza di tale illecito utilizzo -, nonché di società di diritto inglese costituite ad hoc, ha consentito a numerosi clienti del suo studio sia una notevole evasione d'imposta che la costituzione in Svizzera di fondi neri sconosciuti al fisco. Il denaro dei clienti veniva loro retrocesso su conti correnti appositamente accesi in Svizzera, a fronte di una commissione del 20 - 30% sugli importi, trattenuta “in nero” dal commercialista.

Il commercialista ha utilizzato lo stesso sistema per evitare alle sue società il pagamento delle imposte, non solo azzerando il reddito imponibile e il debito IVA derivante dalla sua attività professionale, ma addirittura non versando le somme dovute all’Erario italiano, come imposte, ritenute e oneri previdenziali, compensandole con crediti IVA inesistenti.

Un anno fa il commercialista e due dipendenti erano stati interrogati dal Magistrato titolare dell'inchiesta, e avevano ammesso tutto. Beni immobili e terreni erano stati sequestrati. Il giro di false fatturazioni emerso era di circa 10 milioni di euro. 32 persone erano state denunciate e accusate di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e d'indebita compensazione, nonché la contestazione del reato di riciclaggio per un importo superiore a 500 mila euro.

Sono state compiute 14 verifiche fiscali nei confronti di alcune società che hanno tratto vantaggio dal sistema di false fatturazioni 19 imprenditori, responsabili anch’essi di aver preso parte alla frode fiscale, sono stati ugualmente segnalati alla Guardia di Finanza.

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