CASTELROTTOInaugurato il giardino sensoriale alla Casa anziani Malcantonese

CASTELROTTO - La Casa anziani Malcantonese ha inaugurato la rivisitazione del suo giardino sensoriale, un’area in cui “i sensi vengono stimolati e sensazioni speciali ed emozioni sorgono in coloro che lo visitano. Vista, olfatto, udito, tatto e gusto diventano in questo luogo i protagonisti e guidano i fruitori di questo spazio alla scoperta di un mondo naturale aiutandoli a sentirli in totale armonia con esso”. Ma non solo: altri sensi trovano qui una loro precisa corrispondenza e tra essi si potrebbero citare la termocezione o percezione del senso del calore, il senso dell’equilibrio e la consapevolezza percettiva del proprio corpo.

“Il giardino - è stato spiegato - costituisce la parte protesica esterna del reparto protetto del nostro Istituto di cura che accoglie persone con disturbi cognitivi e/o comportamentali. Questo ambiente è stato rimodellato sulle esigenze dei nostri residenti e la progettazione dello stesso è stata quindi parte integrante dell’approccio globale alla cura e assistenza di persone, la cui percezione spaziale e le funzioni cognitive, affettive e comportamentali si trasformano progressivamente nel tempo”. Il giardino sensoriale è stato pensato come luogo ideale per supportare un programma terapeutico di stimolazione sensoriale, ma al tempo stesso è luogo che offre la massima libertà in massima sicurezza, creando un’immagine ambientale ben distinguibile e rassicurante.

“I nostri residenti possono passeggiare senza alcun pericolo e soddisfando pienamente la compulsione al movimento tipica delle patologie dementigene. Questo aiuto a stemperare l’aggressività e il vagabondaggio non è più un comportamento da contenere, ma da gestire come risorsa terapeutica. Il wandering non è solo un fuga ma un’esigenza che va compresa e integrata in un programma di vita quotidiana. L’elemento cardine sul quale è stato concepito il giardino sensoriale è costituito dal percorso, che rappresenta una guida ed è stato pensato allo scopo da non permettere al residente di perdersi, di provare stati di ansia e o di incertezza”.