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BELLINZONACi sarà una clausola di salvaguardia per il mercato del lavoro in Ticino?

20.05.15 - 13:31
Diversi i temi trattati durante l'incontro tra i membri del Consiglio di Stato e la Deputazione ticinese alle Camere federali
Ti-Press
Ci sarà una clausola di salvaguardia per il mercato del lavoro in Ticino?
Diversi i temi trattati durante l'incontro tra i membri del Consiglio di Stato e la Deputazione ticinese alle Camere federali

BELLINZONA - I membri del Consiglio di Stato (CdS) hanno incontrato questa mattina al Palazzo delle Orsoline la Deputazione ticinese alle Camere federali. Il tradizionale incontro, in preparazione alla Sessione estiva, ha visto toccare molti temi quali lo sviluppo dei negoziati con l'Italia e la revisione della fiscalità. "Il 9 giugno avremo un nuovo incontro con Eveline Widmer Schlumpf e si parlerà anche di mercato del lavoro e frontalieri, temi importanti per il Ticino", ha detto Marina Carobbio, Presidente della Deputazione.

La deputazione ha anche incontrato il comitato del personale delle Officine. Tema all'ordine del giorno la preoccupazione del loro futuro, per il rischio della diminuzione del volume dei lavori. "Vanno cercate delle sinergie con il centro di manutenzione di Biasca - ha spiegato il Presidente della Deputazione - nei prossimi mesi cercheremo di parlare con le FFS".

Il Consigliere di Stato Norman Gobbi vede questo incontro come una "opportunità di scambio con Berna, anche di informazioni su temi importanti".

Intanto il CdS ha ribadito oggi, riguardo all'avanprogetto di modifica della Legga federale sugli stranieri, che il nuovo articolo costituzionale 121a deve essere pienamente attuato entro febbraio 2017, e che ogni modifica della legislazione federale in questo ambito dovrà essere accompagnata da un adeguamento dell'accordo sulla libera circolazione delle persone.

Il Governo ha inoltre affidato al professor Michael Ambühl, del Politecnico federale di Zurigo, il mandato di elaborare la proposta di una clausola di salvaguardia dedicata al mercato del lavoro ticinese e alla protezione della manodopera indigena. L'ipotesi di lavoro che sottende la proposta è che a cavallo della frontiera possano esserci differenze di salario, di livelli di disoccupazione o di costo di vita, nonché notevoli balzi di questi o altri indicatori macroeconomici oggettivamente fuori norma nel confronto europeo, tali da mettere in dubbio il buon funzionamento del mercato del lavoro e della libera circolazione delle persone stessa. In situazioni d'eccezione di questo tipo, rigorosamente modellizzate sulla base di criteri e dati oggettivi, una clausola di salvaguardia permetterebbe di attivare contromisure precise in particolari settori dell'economia, come la preferenza indigena o l'applicazione di contingenti.

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