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CANTONEMeno furti nelle case, ma ecco chi sono e come agiscono i ladri

25.03.15 - 10:22
Bande di scassinatori provenienti dall'estero. Il fenomeno "Zigana" e le opere d'arte. Riflettori puntati sui furti in Ticino
Ti-Press
Meno furti nelle case, ma ecco chi sono e come agiscono i ladri
Bande di scassinatori provenienti dall'estero. Il fenomeno "Zigana" e le opere d'arte. Riflettori puntati sui furti in Ticino

BELLINZONA - I furti in Ticino sono diminuiti. È stato detto ieri in una conferenza, e viene ribadito oggi con un nuovo comunicato stampa inviato dal Dipartimento delle Istituzioni. Ma cosa c'è di più rispetto a quello che è già stato detto ieri? I dati parlano chiaro: lo scorso anno i furti (6'235, esclusi i furti di veicolo) sono diminuiti del 20.6%. Quelli con scasso sono stati 2’416, quindi la diminuzione è stata del 13.1%. La polizia aggiunge pure che "il 33% dei furti con scasso nelle abitazioni sono tuttavia solo tentati; la percentuale era del 37% nel 2013".

Maggiori dettagli vengono forniti oggi sull'identità e il modo di agire dei ladri. Si parla di bande di scassinatori albanesi e rumene provenienti dal Nord Italia. "Queste bande - si legge nel comunicato stampa - fino alla fine del 2012, sono la principale causa dell’aumento dei furti con scasso registrato in Ticino. Le persone indagate hanno raggiunto quota quaranta, quasi tutte arrestate in Svizzera o all’estero. I furti chiariti sono stati oltre un centinaio con una refurtiva di oltre 650'000 franchi. Si evidenzia il modus operandi di una banda di albanesi che entrava ed usciva dal Ticino utilizzando un valico di confine secondario. Gli autori si spostavano poi in tutta la Svizzera effettuando furti in abitazioni alla sera. L’indagine ha permesso la loro identificazione nonché il loro arresto con recupero di diversa refurtiva".

Si parla poi del fenomeno "Zigana" legato a bande di scassinatori nomadi. In molti casi le persone inchiestate erano minorenni. "Verso la fine dell’anno - spiega il Dipartimento del territorio - il Mendrisiotto è stato colpito a più riprese da una banda che, durante la notte, prendeva di mira negozi annessi alle stazioni di servizio. I ladri utilizzavano un veicolo come ariete per sfondare le vetrine per poi impossessarsi in
particolare di stecche di sigarette. La banda, composta prevalentemente da cittadini rumeni, è stata bloccata poco prima delle festività natalizie".

Opere d'arte - Le inchieste nel settore delle opere d’arte sono state 18. Fra queste si annoverano molte domande di assistenza giudiziaria provenienti da Italia e Francia, tra cui due denunce relative ad appropriazione indebita di diverse sculture, una truffa commessa nel corso di una transazione, accertamenti in relazione a opere transitate sul territorio elvetico nonché verifiche su documentazione finanziaria per opere vendute presso galleristi ticinesi.

Falsi nipoti - Al capitolo truffe dei falsi nipoti, il 2014 è stato un anno da sottolineare. Infatti a fronte dei 116 tentativi di truffa denunciati, nessuna è stata portata a termine. Questo successo è
sicuramente frutto della campagna di informazione effettuata con i partner esterni che ha permesso di raggiungere e informare molte delle potenziali vittime e le persone a loro vicine. In questo ambito il Ticino è l’unico cantone fra quelli colpiti da questo fenomeno a non aver registrato nessuna truffa conclusa. Le celeri segnalazioni giunte dai cittadini hanno inoltre permesso di identificare ed arrestare due persone, una donna ed un minorenne, poco prima dell’incontro con le potenziali vittime per farsi consegnare il denaro.

Rip-Dwal - Per quanto riguarda i rip-deal, il Ticino risulta essere luogo privilegiato per gli incontri tra le vittime (spesso residenti in altri cantoni o nazioni) e gli autori spesso provenienti dal Nord Italia. Lo scorso anno sono state arrestate sette persone, cinque uomini e due donne, autori di questo genere di truffe. Un uomo, arrestato a Lugano in giugno poco dopo aver commesso il colpo, è risultato essere persona di notevole spessore criminale e ha agito in Svizzera ed altre nazioni europee mettendo a segno numerose truffe di cui una decina unicamente nella Confederazione. Lo skimming è un reato che registra un calo generalizzato in tutta la Svizzera. In Ticino sono stati segnalati numerosi casi di skimming relativi ad acquisizioni illecite di dati (clonazione di carte di credito e relativo PIN) e successive operazioni di abuso di impianti per l’elaborazione di dati (prelevamenti o acquisti online) commesse all’estero o direttamente tramite il web. Nel 2014 invece non risultano casi di skimming commessi presso bancomat o distributori automatici presenti sul territorio cantonale.

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